Ci risiamo. La festa della donna è alle porte e come ogni anno ho paura dei tradizionali Mimosa Party e delle numerose Female Night con sexy barman e camerieri pronti a servirci coperti solo da un vassoio. Vorrei scappare. Diventare uomo per un giorno. Facciamo pure per una settimana.
Fortunatamente il teatro è per me da sempre un porto sicuro. E qui che troverò rifugio anche stavolta. In cartellone a Milano sono spuntate tante piccole pièce a tinte rosa. Cosa posso desiderare di più? Vi faccio qualche esempio: Donne Donnine Donnacce e Stasera Ovulo. E non finisce qui. Ci sono anche Pensavo di vestirmi da uomo e Tenga duro signorina. Mancano è vero titoli sulla menopausa, sulla gravidanza, sul coraggio di essere donna ogni giorno.
Se andremo avanti di questo passo non ci lasceranno più il palcoscenico neppure per la nostra ricorrenza. Per questa volta ci è andata bene. Molti attori – ad eccezione di Luca Barbareschi e Silvio Orlando – sembrano essersi fatti elegantemente da parte per lasciare spazio alle colleghe. Come l’hanno saputo sono arrivate in città perfino Marcella Bella (al Dal Verme) e Sonia Bergamasco (al Franco Parenti).
Bene, possiamo saltare l’8 marzo e passare direttamente alla Pasqua? No? Come no, chi ha parlato? C’è Mister Grey che ci stà aspettando in uno chalet nel bosco? E “sta” è scritto “stà” con l’accento? Queste sì che sono sfumature. Ma dove lo avete trovato? Su internet? Mi dispiace ma non ci casco. Per fortuna anche quest’anno ho individuato il mio spettacolo speciale per festeggiare il Woman’s Day come si deve. Non è stato facile ma alla fine ho fatto la scelta giusta. E’ un po’ scomodo, perchè mi toccherà salire al volo su un freccia rossa fino a Roma, ma sono convinta che ne varrà la pena. Si intitola Come ti ammazzo il marito. Se non lo vedo io che ho preso una fregatura sposandomi… Ma come si dice, se son mimose ingialliranno.
[…] e non esco a mangiar la pizza con spogliarello incluso”. Bene…cioè bene cosa? La festa della donna è uno stupidario – [IlGiornale]: l’articolo può essere rubricato sotto la voce “sì, ma il punto?”. La memoria […]
Ben detto, questa festa è una stupidaggine che serve solo a far riempire le tasche di chi delle donne se ne fotte allegramente. Però, quello che mi fa incazzare da diverso tempo è il fatto che nessuna, dico nessuna delle “preparatissime ” quanto “intelligentissime” quanto “disinteressate” signore della politica ha in questa giornata, assolutamente uguale alle altre, parlato di casalinge, della loro condizione, della loro funzione, del loro lavoro, del contributo che forniscono a questa società da quattro soldi. Sono donne (le casalinghe) che per usare volutamente una dizione quasi da caserma si fanno il mazzo dalla mattina alla sera senza che qualcuno dei lautamente retribuiti, anche in caso di incapacità conclamata e dimostrata, a livello centrale abbia speso oggi ed in altre occasioni una parola a loro vantaggio (delle casalinghe ovviamente). Si parla di salvare questo, salvare quell’altro, pensare a questa e sostenere quell’altra ma mai una parola o un provvedimento a favore delle casalinghe ne da maschi e figuriamoci da donne. Le donne della politica pensano ovviamente ai loro esclusivi interessi e questo è stato e tale rimane anche il giorno della festa delle donne.
Soltanto le oche possono farsi trascinare in queste farse,le donne (quelle vere)non hanno affatto bisogno di queste stupidaggini se non altro quantomeno imbarazzanti.
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