Il re è pazzo. Acchiappatelo. Il re è vecchio. Perdonatelo.“Io so quando uno è morto e quando uno è vivo” – afferma Lear. E lei? Cordelia? E’ morta. Qualcuno ha uno specchio? Se il suo fiato appanna il vetro lei è ancora viva. “Cordelia vieni qui. Cosa dici?” – ecco è di nuovo il sovrano. “Tu non sei più mia figlia né mai più vorrò rivederti”. Ve l’ho detto, è pazzo. Acchiappatelo. Ha amato Cordelia più di tutto. Ora sta gattonando verso la morte. Ha deciso di spogliarsi di ogni bene, di ogni potere. Si è riservato solo cento cavalieri.
Cielo, donagli la pazienza! Venti soffiate, soffiate. Squarciate i cieli. E voi sprangate le porte. Tutto questo è folle. Questa è la via per la pazzia? E’ così che si diventa pazzi? Il nostro vecchio re. Ci aspettano strani eventi. Il figlio contro il padre. Il padre contro la figlia. Il re è pazzo. Sarebbe meglio che lo fossimo anche noi. “Perdonami e dimentica. Sono vecchio e pazzo Cordelia, la tua voce è stata sempre così leggera ma ora non c’è più niente. Non c’è più vita“. Lettori non turbate il suo spirito. Non trattenetelo sulle ruote divine di una sorte ostile. Accettate il peso di questo tempo triste. Acchiappate Michele Placido nei panni di Re Lear a Milano. E perdonatelo.
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> Piccolo Teatro Strehler
fino all’8 marzo
Re Lear
di William Shakespeare
con Michele Placido
e con Gigi Angelillo, Francesco Bonomo, Federica Vincenti, Francesco Biscione
regia Michele Placido e Francesco Manetti
traduzione e adattamento Michele Placido e Marica Gungui
scene Carmelo Giammello
musiche originali Luca D’Alberto
costumi Daniele Gelsi
light designer Giuseppe Filipponio
produzione Goldenart Production
in collaborazione con Ghione Produzione e con Estate Teatrale Veronese
www.piccoloteatro.org