L’Italia è una Repubblica fondata sul degrado e Roma è la sua capitale

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Agente 007, Daniel Craig
Agente 007, Daniel Craig

23 febbraio 2015 primo ciak, Ponte Sisto a Roma: l’agente 007 arriva in elicottero sul Lungotevere tra i flash dei curiosi e l’ira degli automobilisti. La chiusura al traffico ha avuto i suoi effetti, con polemiche tra chi vuole parcheggiare l’auto vicino ai marciapiedi freschi di divieto di sosta e chi, presidiando la zona, deve impedirlo. Scene di nervosismo, mentre le maestranze montano grandi fari lungo il tragitto blindato da Ponte Sisto a Ponte Mazzini su entrambe i lati. Una vettura di color nero, targata California, attira i passanti pronti a scattare foto al fianco dell’auto di James Bond. Per evitare ingorghi vengono tolti anche i cartelli per la postazione dei taxi: inutilmente, visto che nessuno è stato avvisato e i tassisti continuano a caricare turisti increduli di fronte di tanto caos. Alla fine l’attore protagonista Daniel Craig arriva a bordo dell’elicottero di scena, anzi no, è la sua controfigura sospesa in aria.

Nel frattempo i produttori criticano: “Roma sei troppo sporca!” Spazzare e lavare i marciapiedi del Lungotevere è una missione speciale e impossibile. A Ponte Sisto, la troupe si tappa il naso di fronte ai marciapiedi setacciati del Lungotevere che, sgombri dalle auto in sosta, svelano un triste retroscena: bottigliette di plastica e vetro, scatolette di tonno, cartacce e buste sporche, aiuole dei platani trasformate in raccoglitori di spazzatura, tombini intasati dall’immondizia raccolta dal vento. Strano a dirsi ma le auto parcheggiate aiutano a mascherare il peggio. Dopo un primo intervento di pulitura su Ponte Sisto, i mezzi dell’Ama ripuliscono il lato del Lungotevere dalla parte di Trastevere, rispetto all’altro rimasto sporco. Sembrerebbe un’altra città, un’altra storia e invece sono le due facce di Roma: quella dei set e della finzione e quella reale del degrado e del cattivo odore.

foto sul set
foto sul set

E così, tra tifosi fiamminghi e agenti segreti britannici, l’immaginario collettivo è attraversato da lamentele, proteste e improperi, dimenticando che siamo noi i primi, senza orgoglio e dignità, a disprezzare le nostre ricchezze.

Ci si indigna perché un branco di olandesi ubriachi danneggia la fontana di Bernini, ma non fa scalpore che le nostre scuole, luogo della formazione di base per antonomasia, vengano periodicamente prese d’assalto e devastate da quegli stessi studenti che scambiano i nomi di filosofi, artisti e scienziati per calciatori, divi del cinema e della televisione, cantanti e gruppi rock. E che dire ancora, per fare solo un esempio, dello storico monastero di Santa Chiara di Napoli, protagonista di una celeberrima canzone, le cui mura sono totalmente ricoperte e imbrattate da graffiti?

Cosa pensare, infine, di un branco di italiani che, senza sciarpe ma con cravatte firmate, senza scontrarsi con la polizia ma occupando il Parlamento, distruggono Pompei? Non lo fanno con le spranghe, ma con le leggi che definanziano gli investimenti in cultura e in educazione civica, dimenticando la storia e con essa il futuro delle nostre generazioni. E’ una distruzione sistematica che avviene in silenzio, tutti i giorni: i veri hooligans sono quelli al governo.

Solo dopo aver compreso tutto questo potremo capire perché l’Italia perde ogni giorno la possibilità di creare ricchezza e lavoro dalla bellezza.

E’ un lavoro da James Bond… non da controfigure…

1 commento

  1. Ho bazzicato l’area di Roma da ospite per diversi anni, e dal 1978 ad oggi notavo che la situazione “organizzativa” stava sempre più deteriorandosi. Dopo 40 anni passati mi si stringe il cuore a pensare che una città ricca di vestigia storiche, frutto di una cultura millenaria, è stata invasa da nuove forme di invasione barbarica. Di certo le problematiche sono abnormi: flusso turistico, aumento della densità abitativa con le “sirene” che piangevano per il dramma del calo demografico, politici che guazzano nel loro “brodo” che di amministrativo ha solo il gettone di presenza e le “sedia inqlatoria” per sbarcare il lunario e rimanerci fino alla loro imbalsamazione per arrivare in Paradiso con l’aureola di sacralità … pure lassù arrivano raccomandati. Come diceno a Roma: quello che non hanno fatto i barbari … lo stanno facendo gli attuali bar_burini.

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