Una straordinaria “Zietta” in scena a Torbellamonaca

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benvenuti2Un goffo ex impiegato di banca (Kemp) apprende da una lettera che ha la zietta morente. Si precipita così da lei, ne conserva alcuni piccoli e acidi ricordi d’infanzia, ma sarà l’assicurazione di una pronta riscossione all’eredità, il movente principale della sua visita. La morte annunciata pero’ non arriva: la vecchietta allettata è viva, vegeta, mangia budini di riso, sfumacchia e non parla. Si è costretti a stare insieme, a conoscersi meglio, a scambiarsi formali regali sotto un albero natalizio di fortuna e redigere la quotidiana lista della spesa. Non ci resta che aspettare. Ci si avvinghia all’etichetta formale, a facce di circostanza, a silenzi imbarazzati che non rivelano il piano di morte fantasioso e delirante: quando morirai zietta così eredito tutto?

Kemp, fantomatico nipote, arriverà a progettare sistemi sofisticati, subdoli, per eliminare l’anziana donna che sembra aver capito. Chi è costui? Un fallito, un piccoloborghese che cercando una posizione e una parente non fa altro che cercare se stesso? Questa commedia nera è del drammaturgo canadese Morris Panych, la regia di questa edizione italiana vista al Teatro Torbellamonaca è essenziale, cupa, tenera, surreale, ed è affidata a Fortunato Cerlino. Si regge tutto sugli attori. Straordinari.

Uno è Alessandro Benvenuti, macchina da guerra per memorizzazione, ritmo, fiati, controtempi, giganteggia per fantasia. L’altra, la zietta, beckettiana, struggente, clownesca, stralunata, goffa, comica, lunare e terragna, è Barbara ValmorinIl Teatro di Torbellamonaca diretto dal tandem D’Alessio/Benvenuti fa sempre il pieno di pubblico, è per posizione geografica veramente Off, attrae pubblico popolare e addetti per una programmazione di qualità, intrattenimento alto e interesse.