Parking, un’operetta per parcheggiatori abusivi

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compagnia parking colicchioIn un momento in cui il termine “musical” è talmente inflazionato da comprendere in sé tutto ed il contrario di tutto, risulta più appropriato definire lo spettacolo “Parking” – in scena dal 15 al 18 gennaio 2015 al Teatro Petrolini di Roma – come operetta per tre personaggi e pianoforte. Ma è qualcosa di più: è un’operazione teatralmente innovativa poiché porta in una struttura notoriamente classica, argomenti, situazioni ed ambientazioni, movimenti coreografici ed anche un tipo di comicità e di linguaggio moderni e contemporanei.
«Dopo anni di studio del pianoforte al conservatorio – racconta l’autore Sergio Colicchio -, ho affrontato lo studio della lettura della partitura, che mi ha messo di fronte alla necessità di ascoltare e suonare tantissima opera lirica. Questa esperienza è rimasta in modo indelebile dentro di me. Poi un giorno, quasi tutta d’un fiato, mi è arrivata l’ispirazione per quel fiume di note che è diventato, appunto, la parte musicale di “Parking”».

La scena si svolge nella piazza di una città nella quale vive e lavora un parcheggiatore abusivo. Il protagonista si innamora a prima vista di una donna intenta a cercare parcheggio e fra i due sembra nascere un feeling (che lascerà ben presto il posto alla disillusione). La donna è già sposata con un ricco e geloso finanziere, il quale tenterà, dal canto suo, di eliminare l’attività del parcheggio illegale. Se il finanziere, per cogliere sul fatto l’abusivo nel momento in cui riceve denaro da qualcuno, si camuffa travestendosi da donna, il parcheggiatore, invece, finge di essere un prete per cercare di mettersi in una luce migliore col finanziere, parlando del parcheggiatore come di un onesto lavoratore.

«Vivo a Roma da tanti anni ma sono originario di Napoli e fin dai tempi in cui ancora mi trovavo nella mia città natale avevo notato lo svilupparsi della figura del parcheggiatore abusivo, rimanendone incuriosito e trovandomi a constatare come tanti fossero davvero convinti che si trattasse di un mestiere a tutti gli effetti». Un pretesto originale per mettere in scena, quindi, una trama fitta di equivoci e buffi scambi di persona, fino ad arrivare all’immancabile lieto fine.

L’ouverture dell’opera è scoppiettante, le coreografie dinamiche rappresentano bene la fuga di emozioni che anima i personaggi, i testi ironici e moderni ricorrono anche a spiritosi espedienti di meta teatro. «La regia è di Riccardo Trucchi il quale, oltre alla sua esperienza come regista, vanta una carriera teatrale e televisiva come coreografo: è stato proprio lui a dare maggior “movimento” agli interpreti in scena».

Oltre all’aspetto di natura artistica che caratterizza il progetto della compagnia Art&Music – composta tutta da elementi “under 40” – c’è quello produttivo: lo spettacolo infatti, è stato realizzato senza alcun tipo di sovvenzione e, per così dire, in regime low cost; così, ad esempio, un’artista ogni sera disegna una simpatica scenografia “fumettistica” dal vivo su dei pannelli di cartone.