D’altronde il mercato editoriale odierno è questo: vendi ciò che decidi che deve vendere. Perché chi compra libri non sa cosa compra, basta che inciampi in una pila di libri nella prima libreria che capita convinto sia una macelleria. Così The Indipendent fa la lista degli irrinunciabili. Intanto, Il gigante sepolto (The Buried Giant) di Kazuo Ishiguro, per forza magnifico perché “è passato quasi un decennio dall’ultimo libro dello scrittore”. Tra gli attesi, anche il Premio Nobel Toni Morrison che in Dio salvi il bambino (God Save The Child) racconta “come un trauma infantile possa plasmare, danneggiandola, una vita adulta” (sai che novità). Matt Haig, invece, quello del Club dei padri estinti, ci spiega quali siano i “Motivi per rimanere in vita” (Reasons to Stay Alive), componendo “una meditazione sulla depressione”, in cui c’è poco da stare allegri, perché “dando un occhio al quadro generale, nel mondo occidentale il suicidio è la prima causa di morte per giovani sotto i 35 anni”.
La letteratura finisce qui. Poi ci sono i libri sensazionalistici (Il diario di Gauntanamo scritto da “un detenuto imprigionato per 12 anni”) e una manciata di libro che omaggiano Hollywood. Certo, c’è da dire, è un mercato editoriale a rischio zero: troppo facile puntare su un premio Nobel e su due scrittori pluritradotti in ogni angolo del globo. Non una novità, non un guizzo. Sarà un 2015 da retroguardia.