Per la prima volta uno scrittore al Quirinale, per la prima volta un sostenitore dell’irrealtà, finalmente confesso, come prima carica dello Stato. Fulvio Abbate, uno che ha come slogan, appunto: “Abbasso la realtà”; uno che si è fatto disegnare il logo del movimento politico (Situazionismo e libertà) dal delizioso-lussurioso Georges Wolinski, fatto fuori dalla sozza realtà nel massacro al Charlie Hebdo. Per la prima volta un Patafisico, sì patafisico, come Presidente della Repubblica. Altro che “fantasia al potere” come da slogan, qui siamo alla “funzione poetica”, e alla provocazione intellettuale, al potere.
E in giro di funzione poetica c’è molto bisogno. Tanto è vero che, alle primarie sul Fatto Quotidiano, Abbate sta prendendo più voti di Umberto Eco e Pierluigi Bersani. E anche noi de ilgiornaleoff.it abbiamo votato, e facciamo votare.
Noi vogliamo Fulvio Abbate Presidente.
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Fulvio Abbate, chi? Ma chi è questo illustre sconosciuto?
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