Presi per Caso, cronisti-umoristi di una Roma in decadenza

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Presi Per Caso

Il 19 gennaio esce il video di Città, primo singolo dell’ultimo disco dei Presi per Caso: invitiamo il sindaco Marino a prendere un giorno di ferie e guardarlo in loop. Si vedono negozi che chiudono e Roma che s’incupisce, arresa a spegnersi per impotenza, anziché per apatia. Perché il problema, a Roma, è che chi ci vive non sente più di appartenerle, sa che contribuire è ininfluente.
E per arrivare al Cd, dal titolo Fuori, che contiene il brano: c’è un metodo per capire quando un disco suona ottimo rock: se ascoltarlo fa venire voglia di salire su un palco, imbracciare una Fender e suonarla coi denti. Fuori fa quest’effetto ed è probabile che vi s’ incendino i piedi, se lo ascoltate indossando le Hogan.

Oltre al rock, c’è il blues, quello del Mississippi, di cui Fuori porta la qualità musicale esaltante e l’amarezza sardonica di uno sguardo che ci si aspetterebbe di trovare alienato, ma, invece, è lucido. I Presi per caso raccontano, in 6 tracce, cosa si vede del presente dopo un passato in prigione.
“Compagnia di detenuti, ex e non detenuti che si sentono liberi”, i PCS sono nati nel 2004 a Rebibbia e hanno all’attivo 3 album. Fuori è il loro gioiello almeno per un motivo: al netto di Beccaria, Jeremy Bentham, Pannella e rieducazione, non fa solo parlare il carcere del carcere, ma interviene sulla realtà e mostra come si scardina chi tenta di reintrodurvisi. Non sarebbe esatto dire che procede per destrutturazioni, ma per costruzioni al contrario, sì.

“Sto fuori, più maleducato, più vicino a te” (i testi sono di Salvatore Ferraro – alias Sasà – amante delle chitarre resofoniche) è il refrain che schiude il senso del disco: per capire il guazzabuglio in cui viviamo, bisogna starne fuori. In carcere si vive dentro, non si fa l’amore, le guardie ti chiedono perché lo fai? se stai troppo fermo. “I modi in cui si sanziona un reato sono un aspetto del benessere della società”, dice Sasà, che da Rebibbia è uscito più maleducato, ma non inerme come Alex in Arancia Meccanica: gli inermi siamo noi, che stiamo fuori fregandocene di come quello che succede nelle carceri ci riguardi e identifichi.
Sasà ha ragione in ogni verso e, sia che parli di mamme detenute, barboni, Equitalia, che di triangoli sessuali, fa sorridere. La forza dei Presi per Caso è non rimare mai con “lagna”. Prodotto grazie al crowdfunding, Fuori realizza a pieno il progetto PCS: “comunicare il carcere in forma artistica creando un ponte tra reclusi e liberi”.