L’amore di Vito Mancuso? Meglio i Baci Perugina

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Vito Mancuso, Io amo. Piccola filosofia dell'amore, Garzanti
Vito Mancuso, Io amo. Piccola filosofia dell’amore, Garzanti 2014

La frase in esergo è altamente esplicativa: “Questo libro è il tentativo di dire in poche pagine ciò che non basta una vita intera a imparare”, e l’argomento è di quelli ad alto rischio Baci Perugina e apostrofi rosa. Si parla, naturalmente, d’amore. E quello che vuole dire tutto in poche pagine è l’alfiere della soap theology, Vito Mancuso, con in Io amo, piccola filosofia dell’amore (Garzanti, pp. 214, euro 14,90) .
Fa bene Mancuso a ricordare di trovarsi alle prese con un tentativo. Scongiurare l’effetto cioccolatini è difficile: ci sono riusciti, in poche pagine, geni universali come Platone (Il Simposio, Adelphi, pp. 108,  euro  9,00), o come Stendhal (Dell’amore, Garzanti, pp. 292,  euro 10,00) i cui sforzi consigliamo, se proprio necessitiamo di educarci sull’argomento.

Mancuso, lui, tenta. E il risultato è un curioso centone. Tra cenni all’etica e alla sessualità contemporanee, c’è spazio per la mitologia pagana, un capitolo sul punto di vista delle altre religioni e ovviamente il Vangelo. I panni del teologo sembrerebbero smessi, ma i lamenti contro Santa Romana Chiesa restano: il suo limite sarebbe il non saper stare al passo con i tempi. Per esempio in fatto di divorzio. Gesù ha detto “L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”, ma per Mancuso “ne ha dette molte altre, non tutte sempre applicabili all’esistenza concreta”.

Platone, Simposio, Adelphi
Platone, Simposio, Adelphi

Don Bruno Forte stavolta non si scomoderà a confessare “un senso di profondo disagio” per il pensiero del suo allievo, che sull’Osservatore Romano aveva definito “una gnosi di ritorno”. Né Padre Giovanni Cavalcoli ricorderà in Mancuso un rappresentante “dell’ala tendenzialmente atea del modernismo”. Non tanto perché nel libro non si fa “una teologia dell’amore, ma una filosofia dell’amore”. Quanto perché mancano le argomentazioni: la teologia latita, anche di filosofia se ne trova poca.

Come strenna amorosa di Natale decisamente meglio i due classici citati prima, quelli sì capaci di dire tanto in poche pagine. O alle brutte, si regali direttamente una confezione grande di Baci Perugina.

1 commento

  1. secondo me anche dire “non comprate quel libro” è una pubblicità che aumenta la curiosità. In certi casi il dissenso migliore è il silenzio!

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