L’imprevedibile ragazza goffa di città

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Fulvia Monguzzi, in arte MissGoff Etown si sente stretta nelle etichette, sta un po stretta dappertutto, indossa vestiti di taglie più grandi e adora gli occhiali da sole. Nasce a Desio, classe 1985, si laurea all’Accademia di Brera in scultura, ma scopre presto che la terza dimensione l’annoia, e decide di aprirsi completamente al mondo delle tecniche a 2D. “Mi piacciono i pennarelli e il collage ma ultimamente mi dedico anche all’incisione e alla pittura, dipende dal lavoro che ho in mente. Per me la tecnica è solo tecnica”, sottolinea Fulvia a ilgiornaleoff. A prima vista il suo lavoro tende al minimale: segni e colori in perfetto equilibrio. Una sorta di magia che si crea tra la gamma cromatica che sceglie e le forme che realizza.

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Nel corso della sua ricerca Fulvia passa attraverso un immaginario decisamente casalingo e familiare ad uno sensibilmente più urbano, caotico ed espressivo, attraversando situazioni solitarie ed eccentriche. Detto ciò, se si parla della Miss non si può escludere che questa dimensione ispiratrice non possa tornare ad essere casalinga oppure trasformarsi in un viaggio verso i cancelli di Orione. “La mia formazione mi influenza quotidianamente, più passa il tempo più ho coscienza di cosa non voglio fare, quindi cerco di darmi la massima libertà di espressione sia nel pensiero che nel gesto, giusto per non escludere nessuna possibilità”, prosegue la Miss. Il suo lavoro fa riflettere. Sarà quel senso ironico e al contempo malinconico a tratti surreale che impregna le scene “quotidiane” dei suoi lavori. E per “quotidiane” intendiamo di vita: aneddoti e situazioni che ognuno di noi ha conosciuto o conoscerà nel corso dell’esistenza, questo è il lavoro di Fulvia, ti permette di immedesimarti e vivere un esperienza personale.

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Le immagini nelle sue opere sono spesso accompagnate da acute riflessioni a completare l’opera stessa, a sottolinearne il valore delle emozioni che racchiude nei suoi lavori. “Si tendo a citare o a scrivere pensieri per accompagnare l’osservatore alla lettura ma ultimamente sto cercando di liberarmene per lasciare maggiore interpretazione al pubblico”, confessa l’artista, “e al contempo darmi la possibilità di concentrarmi maggiormente sulle immagini”. E al momento la goffa ragazza di città ha in cantiere nuove cose. “Sto collaborando con diverse persone per progetti a più mani. Lavoro con il linocut a due colori, che è una tecnica di incisione e mi sto concentrando su una serie di dipinti a tema. Alcolizzati, barboni, gipsy ed altre situazioni al confine”.