Musica, parole e ballo. Per un Respiro Blanco

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Gualtiero Scola rende omaggio al poeta spagnolo Rafael Alberti

respiro-blanco1-557x262-calcagno“Oggi le compagnie teatrali non esistono più. Sei tu che come attore devi inventarti il tuo format, o il tuo personaggio, ci vogliono buone idee”. E a Gualtiero Scola, classe 1970, milanese, le idee non sono mai mancate: unico nella sua famiglia con una speciale vocazione per lo spettacolo, inizia a fare audizioni per il teatro fin da quando aveva 10 anni. Con due stagioni di fila al Piccolo all’età di 15 e 16 anni, e prima (13), una al Filodrammatici, Scola ha imparato direttamente tutto sul campo, o meglio sul palco: “mi sono laureato al Dams, ma di una scuola di teatro non ho sentito l’esigenza. Questo in parte mi ha complicato le cose perché senza dubbio un’accademia aiuta nella facilità di trovare contatti, i miei amici che l’hanno frequentata facevano più audizioni, ma infondo ora sono convinto che l’importante sia auto-promuoversi e avere dei progetti propri”.

Oggi la crisi anche nel settore dello spettacolo non manca, anche se il pubblico c’è, e spesso è più curioso delle stesse sale, che tendono ad accogliere in cartellone progetti sicuri e poco innovativi, e l’ultimo di Scola indubbiamente lo è: dopo una carriera nel teatro (recentemente lo si è visto per “Francesco” , una lauda musicale suonata e cantata dal vivo da Angelo Branduardi, dove interpretava San Francesco di Assisi, o nel 2006, oltre ad aver preso parte agli spettacoli di apertura e chiusura dei Giochi Olimpici di Torino, si è recato in India, insieme ad una compagnia di attori e danzatori internazionali per interpretare Dante in uno spettacolo tratto dalla Divina Commedia), e dopo aver preso parte a diversi film e fiction televisive (tra cui “Cuori rubati”e “Medico in famiglia”), il 2 e 3 febbraio 2014 è sceso in campo con il suo nuovo progetto, dal titolo “Respiro Blanco”, che in effetti è particolarmente innovativo e merita di essere raccontato.

Gualtiero Scola rende omaggio a Rafael Alberti (1902-1999, poeta spagnolo di origini italiane e protagonista di una vita travagliata in esilio tra Francia, Argentina e Italia in seguito alla sconfitta repubblicana durante la guerra civile e fino alla morte di Franco), attraverso un esperimento che unisce la musica, alle parole del poeta e al movimento di una ballerina: si tratta di teatro danza al suono delle poesie di Alberti e di melodie composte ad hoc. Anche il movimento della ballerina diventa uno strumento musicale stesso (il battito delle sue mani e dei piedi) e quindi l’opera è anche ascoltabile su cd: “dal 2007 lavoro a questo progetto –racconta Scola-, ma l’anno scorso, mentre ero in Svizzera a girare un telefilm, ho pensato di proporre alla Radio Svizzera l’idea di musicare e danzare le poesie di Alberti. Mi hanno dato subito il via libera, e ho avuto la possibilità di lavorare con professionisti per elaborare la mia idea. Cosa che in Italia non sarebbe mai accaduta: qui si lavora solo gratuitamente, e ricevere la fiducia per una nuova produzione è impresa impossibile o quasi”.

Scola ha raccolto tutta l’opera di Alberti e ha scelto una ventina delle sue poesie, che lui stesso recita in lingua originale con l’accompagnamento di musica appositamente composta per il lavoro (flauto, chitarra-cajon, violoncello, una voce), e danza: “Rafael era un autore girovago-dice Scola-, che raggruppava diverse influenze”. Ecco perché il regista ha voluto rendere questa confluenza d’ispirazioni avvicinando ai testi delle poesie una musica sì ispirata al Flamenco e alla Spagna, certamente, ma allo stesso tempo anche a ritmi meno sanguigni: “vedo questo lavoro ambientato sulle spiagge dell’Atlantico –dice Scola-, e la prossima idea sarebbe proporre queste composizioni in un recital: concerto, parola, spazio”.

Info: www.teatridanzanti.blogspot.com