Il fascino estremo dell’Oriente

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 A Palazzo Poggi (Bologna) una sala è dedicata all’arte giapponese

ArteGiapponese

«Un Nino Peternolli o ce l’hai oppure non puoi andartelo a cercare, perché è unico, e noi abbiamo la fortuna di averlo», esordisce così Marco Cammelli presidente della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, il 6 novembre scorso alla presentazione della nuova sala espositiva dedicata all’arte giapponese di Palazzo Poggi, il prestigioso museo universitario bolognese, alla quale era presente anche l’ambasciatore del Giappone in Italia Kazuyoshi Umemoto. Giovanni Peternolli, Nino appunto, è stato docente di Storia dell’Arte dell’Estremo Oriente e fondatore nel 1987 dell’associazione culturale Centro Studi d’Arte Estremo-Orientale di Bologna, nella quale ha raccolto la più grande biblioteca del settore, circa 20mila volumi, presente su territorio nazionale e una collezione d’arte di grande rilievo.

Qualche tempo fa il CSAEO, si è visto costretto a cedere per motivi finanziari, parte della propria collezione di xilografie giapponesi provenienti dalla donazione del medico carpigiano Carlo Contini (1919-2012), alla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
La storia è tutta italiana, la collezione, infatti, fu acquistata da Contini a Firenze dalla vedova dell’ammiraglio Manzoni che raccolse agli inizi del Novecento, oltre 500 stampe xilografiche giapponesi, molte delle quali dittici e trittici, in occasione dei suoi frequenti viaggi in Giappone.
«Una straordinaria convergenza quella che inauguriamo oggi grazie alla famiglia Contini alla quale sono legatissimo, e un’altra famiglia bolognese», spiega Peternolli, «la collezione sarà, come tutte quelle orientali, a rotazione: xilografie, libri illustrati, oggetti e dipinti del XIX e XX secolo». Gli artisti da Hiroshige, Kunisada e Kuniyoshi, dalle sontuose stampe teatrali a quelle rarissime per l’infanzia di carattere ludico e didattico».

Il progetto ha visto la collaborazione degli esperti Alessandro Guidi, direttore del CSAEO e della storica dell’arte Manuela Moscatiello, la collezione che si potrà ammirare a Palazzo Poggi è costituita da 160 stampe xilografiche e libri illustrati giapponesi, un dipinto di grandi dimensioni di Kanô Tanshin (1785-1835), quattro dipinti di Watanabe Seitei (1851-1918), per il quale i francesi nell’800 si struggevano letteralmente, e alcune opere di noti artisti cinesi contemporanei, quali Zhang Dali (1963-) e Bo Yun (1948-) oltre a 170 oggetti di materiali diversi tra bronzi, lacche, cloisonné, tessuti in gran parte provenienti dal Giappone del XIX secolo e da 34 pitture cinesi e giapponesi.