Il Leone di Vetro, dal Veneto al Regno d’Italia

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Presentato a Venezia, e in uscita nelle sale, il nuovo lungometraggio di Salvatore Chiosi e prodotto da Venice Film

leone di vetro cinema

1866, vigilia del referendum per l’annessione del Veneto all’Italia. Il popolo è spaccato in due: chi a favore, chi contro. Dopo innumerevoli battaglie patriottiche e tanto sangue versato, un altro tassello verrà aggiunto alla storia del Regno d’Italia. A raccontarci questo periodo (o meglio, il periodo compreso tra la caduta di Venezia, ad opera di Napoleone, e la sua annessione all’Italia) sono le vicende della famiglia Biasin, che da generazioni si dedica con passione alla produzione di un vino ricercato in tutta Europa, e dei Querini, aristocratici in decadenza, anche loro vinicoltori.

Esce nelle sale Il Leone di Vetro, lungometraggio diretto da Salvatore Chiosi e prodotto dalla Venice Film di Alessandro Centenaro. “Il Leone di vetro racconta una piccola storia che in fondo appartiene a tutti noi – racconta il regista -. Nel 1859 gli Stati Italiani erano sette. Dal 1859 al 1861 ci furono vari plebisciti per l’annessione di questi Stati prima al Regno di Sardegna e poi al Regno d’Italia. Gli ultimi plebisciti furono appunto quello del Veneto nel 1866, e quello del Lazio nel 1870. È stato detto che la Storia la scrive chi ha vinto. Io credo che oggi più che mai si debba leggere la Storia (e non solo quella recente) da più punti di vista e con estrema obiettività; ciò per giungere a valutazioni e a conclusioni intelligenti,  accettabili,  ad una verità condivisibile. Mi auguro che il film aiuti proprio in questo: a guardare la nostra Storia davvero con occhi nuovi e senza pregiudizi”.

Oltre al fascino storico della narrazione, da sottolineare il notevole lavoro di ricostruzione sia dal punto di vista scenografico che della scelta delle location; luoghi, paesaggi molto caratteristici, tra cui le città di Venezia e Verona, e i territori del Piave. “In genere nel cinema quando  si fanno film storici, in costume, si deve intervenire molto a livello scenografico per nascondere tutta la contaminazione del moderno. A Borgo Malanotte [Treviso (n.d.r.)] gli interventi sono stati minimi, proprio perché le istituzioni e gli abitanti hanno cercato di mantenere, di conservare il Borgo così com’era una volta. Ma è stato bello lavorare anche a Venezia, a Verona, a Ca’ di Rajo, dove abbiamo girato alcuni flash back. Insomma location di grande efficacia, bellezza e fascino”. Nel cast, tra gli altri, Sara Ricci (già vista nella soap Vivere), Christian Iansante (noto doppiatore), Maximiliano Hernando Bruno (anche produttore), Andrea Pergolesi, Cladio De Davide e Carla Stella.

16/10/14