Pinakes, foto che non vogliono stare ferme

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 Il progetto di Federica Antico dedicato alla fotografia aumentata, digitalizzata, in movimento

Si può scattare una fotografia artistica con una macchina digitale. Vero, è il primo assioma che viene insegnato agli allevi dell’Accademia di Brera: è il fotografo a fare la foto, non la macchina. La fotografia è immobile. Falso, e c’è una nuova piattaforma per tablet android a dimostrarlo. Sarà presentata domani, 13 ottobre, allo Straf Hotel di Milano, si chiama Pinakes ed è dedicata alla fotografia aumentata, digitalizzata e in movimento, quindi non stampabile.

Le foto tradizionali possono catturare l’attimo in cui un’onda sta per gonfiarsi, lo scatto di un predatore, le fasce muscolari di un atleta, uno sguardo intenso o il fungo di una bomba atomica nel deserto, ma non possono rendere il movimento fluido di un banco di pesci nella vasca di un acquario, di un viso che cambia espressione, delle nuvole rapide nel cielo o dello sciabordare della laguna di Venezia sui pontili. Le fotografie digitalizzate invece sì, e il web è pieno di esempi che lo dimostrano.

Perché, per esempio, una gif animata non può essere un’opera d‘arte? È quello che si è chiesta Federica Antico leggendo la newsletter dell’edizione 2013 di MIA Fair, la fiera internazionale di fotografia e video che si tiene ogni anno a Milano, e ha girato la sua domanda direttamente all’ufficio stampa: perché una fiera nata per dare visibilità alla ricerca artistica più innovativa non accoglie nuovi esperti, artigiani, artisti e sviluppatori dell’area digital per completare l’opera fotografica?

La risposta è arrivata dall’ideatore e direttore della manifestazione, Fabio Castelli, collezionista d’arte e fotografia e ideatore de Mia Fair: i tempi erano maturi per introdurre il pubblico a questo nuovo tipo di espressione e per promuovere una stretta collaborazione tra diversi saperi, quindi proponeva alla Antico un progetto a quattro mani per raggiungere un risultato espressivo altrimenti precluso.

Il progetto Pinakes, che si inserisce proprio nella scia di questo sodalizio, si propone di creare un canale preferenziale per l’incontro del mondo dell’arte con quello dell’information technology, e di creare la prima collezione di opere d’arte digitale,di cui le prime quattro opere sono già visualizzabili scaricando la versione demo dell’applicazione. Inoltre, una nuova opera, Imago #13 di Pio Tarantini (in collaborazione con il figlio Michele Tarantini) sarà presentata durante l’evento indicato, durante il quale Soglia di Silvio Wolf e Yi Dong Nong parleranno di “Soglia” il progetto artistico per entrare nell’Infosfera.