Roma prenda esempio da Guidonia

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Il sindaco della Capitale, Ignazio Marino, distrugge la cultura. Quello di Montecelio, Eligio Rubeis, la usa per rilanciare la città. Chi votereste tra i due?

di Angelo Crespi

Mentre Roma affonda Guidonia Montecelio splende”. Basterebbe questo inciso a far comprendere quello che succede nel comune più grande della provincia dopo Roma. Il sindaco della Capitale, Ignazio Marino (Pd), ha deciso di distruggere le istituzioni culturali della propria città: vedi – tanto per citarne alcune – le debacle del Teatro dell’Opera, del museo Macro, del Festival del Cinema… Il sindaco di Guidonia, Eligio Rubeis (Fi) ha invece deciso di riportare la propria città agli antichi fasti proprio grazie alla cultura: ha restaurato e riaperto il teatro Imperiale (di epoca fascista), ha costruito l’Auditorium di Colleverde, ha riportato a casa la Triade Capitolina, uno splendido pezzo di epoca romana (un blocco marmoreo raffigurante Giove, Giunone e Minerva seduti su un unico trono), provvedendo all’istituzione di un nuovo museo archeologico.

L'interno del teatro imperiale di Guidonia
L’interno del teatro imperiale di Guidonia

Il sindaco Rubeis, al di là della collocazione politica, è dunque uno di quegli amministratori locali che ha compreso il valore del patrimonio artistico italiano e su di esso ha investito, sapendo che il valore della tradizione (racchiusa nelle pietre) non è solo di tipo culturale, ma anche economico e di civiltà. In questo stesso modo, andrebbe valorizzato l’ immenso giacimento di bellezza in cui noi italiani per destino siamo immersi, così dovrebbe agire un sindaco che ha a cuore la dignità dei propri cittadini. Andrebbe sempre ricordato che la cultura non è una sovrastruttura dell’essere (come vorrebbero i marxisti), bensì l’essenza dell’umano.

Ps. A proposito, oggi si vota per formare il primo Consiglio della Città Metropolitana. Votano i consiglieri eletti nelle 121 amministrazioni locali della provincia. Noi non avremmo dubbi a indicare Eligio Rubeis come rappresentante di un ipotetico futuro partito della cultura.

5.10.2014