Non chiamatelo turnista

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Alex Carreri: bassista e contrabbassista tra progetti solisti e collaborazioni con i grandi

Essere al centro di se stessi è fare parte del mondo attraverso la propria individualità. Quando si è musicista, bassista e contrabbassista e il suono personale viene condiviso, si ha inoltre una nuova conquista: quella artistica. Alex Carreri rappresenta tutto questo, valica i limiti della definizione classica di turnista e diventa pittore sonoro, i cui progetti personali vengono messi a disposizione dei più grandi. Tra grandi, si fa così.

alexcarrera

«Turnista è termine obsoleto anche perché nel corso degli anni la figura professionale del musicista è cambiata», afferma Carreri. Probabilmente è così, oggi più di allora, il musicista disfa e ricompone. E’ più libero di inventare, di rappresentare la propria tipicità. E’ necessario ricordare come sovente la libertà riesca paradossalmente ad essere limitativa quando si tratta di collaborazioni occasionali, ed è proprio qui che sta la sfida: riuscire a essere innovativi attraverso lavori di ricerca che diano vita ad un’identità personale, ad una riconoscibilità del suono.

Nel 2012 infatti, il suo terzo disco da solista, Don’t you worry ‘bout a thing pubblicato da Ultrasound Records ha rappresentato proprio l’essenza dei criteri personali che Alex Carreri mette a disposizione degli artisti con cui collabora. «Un disco che ha visto la partecipazione del batterista Maxx Furian, noto musicista capace di fondere i variegati linguaggi musicali dando vita a suoni unici ma che soprattutto ha rimarcato i miei intenti quotidiani, che anche oggi sono per me impegno costante e cioè la riconoscibilità del sound, un sound contemporaneo che fonde i generi che suono e che mi piace suonare come il jazz, l’r&b e le melodie classiche del pop».

Una ricerca del suono che continua ed è ancora una volta legata ad una crescita artistica complessiva come bassista solista, quindi, per dare vita a un suono originale che venga poi richiesto  nelle partecipazioni, rinnovandolo. Tra le numerose collaborazioni viene subito in mente quella con Andrea Mirò, un sodalizio artistico di spessore nel quale si è confermato protagonista in tour e registrazioni in studio.

Adesso Alex Carreri sta ultimando la scrittura e l’arrangiamento di nuovi brani, e non solo: «Continuo a lavorare e miscelare la parte orchestrale ovvero le richieste specifiche che mi vengono fatte alla mia personalità e al mio modo di suonare. Quando preparo i brani fondo il lavoro pratico che mi viene richiesto all’impronta personale. Tutto questo lo inserisco anche nei percorsi didattici che curo al Milestone School of Music di Piacenza dove, con le mie attività, pubblico opere formative per dare il mio contributo alla studio della disciplina».

Alex Carreri è anche questo. Non solo bassista richiesto per le proprie specificità ma una singolarità ed esclusività messa a disposizione di tutti, perché quello che conta nella vita e nella musica, è guardarsi l’anima e riconoscersi, per darsi agli altri, momento in cui avviene il vero incontro con se stessi.

26/09/2014