La “Trattativa” Tra la Guzzanti e le maestranze

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I lavoratori del film dell’attrice romana costretti a minacciare azioni legali per farsi pagare

di Bruno Giurato

Il film si chiama La Trattativa ed è la ricostruzione del presunto rapporto Stato-mafia, fatta da Sabina Guzzanti sulla base di documenti (pochissimi), congetture (moltissime) con qualche sprazzo (raro) di verve e battutacce. Ma, attenzione, la vera trattativa a proposito del film che sta facendo discutere a Venezia è  stata tutta interna.

E ha riguardato precisamente una ventina di attori e tecnici, che avendo preso parte alla realizzazione del film, hanno dovuto rivolgersi ad un avvocato, minacciare azioni legali, e passare mesi di difficoltà economiche per essere pagati. Tra l’altro le cifre percepite con ritardo e tribolazioni sono piccole (si tratterebbe di mille, duemila euro a testa), ma si sa o si dovrebbe sapere che a piccole cifre corrispondono grandi disagi per chi magari ha una famiglia, e il vizio di mangiare più volte al giorno. La lettera dell’avvocato Matteo Di Martino alla produzione Va.Si comunicanti è del febbraio 2013, e il film viene identificato con il titolo di lavorazione “Stato mafia la leggenda rossa”.

E va bene che la faccenda è stata risolta. E va bene che che moltissime aziende pagano in ritardo. Ma guardando il trailer, che comincia con le parole di una Guzzanti in pieno trip comunitarista “Siamo un gruppo di lavoratori dello spettacolo, e abbiamo deciso di mettere in scena i fatti finora noti sulla trattativa stato-mafia”, vien da pensare che: 1) La vera trattativa, questa volta concreta, reale, e non congetturale, è stata quella tra i lavoratori e la Guzzanti 2) Il vecchio e più o meno caro Bertold Brecht dell’Opera da tre soldi aveva perfettamente ragione: “Erst kommt das Fressen, dann kommt die Moral”, “Prima viene il cibo, poi la morale”.

 

05/09/2014

4 Commenti

  1. mi sembra strano che di questa notizia non ci sia traccia da nessuna parte sulla rete… sicuri di non averla inventata di sana pianta, magari per infangare un po’ la Guzzanti? No, perché, conoscendovi, non mi stupirei…

    • Gentile Pippuz ti possiamo assicurare che Il nostro giornale non ha l’abitudine di pubblicare notizie senza aver prima accuratamente verificato le fonti. Questa notizia non fa eccezione. Grazie

    • Caro trinariciuto pippuz. Va bene essere plagiato al punto da non saper distinguere chi è che in realtà vive dell’infangamento ormai pluriennale di Berlusconi. Però porre questa domanda a un giornalista è una dimostrazione di immensa stupidità. La virago continua la sua nefasta quanto inutile operazione di mistificazione GRAZIE AI LECCAPIEDI COME LEI. Per pura cortesia non l’accuso di leccare qualcos’altro alla Guzzanti.

  2. Secondo me i lavoratori se la sono meritata la fregatura che gli ha tirato la Guzzanti. Così imparano a lavorare per quella sciagurata virago. Una che non ha idee nel cervello se non quella maniacale di continuare a lucrare soldi dallo stato per scagliare insulti infamanti contro Berlusconi. Nessuno ha chiesto alla virago dopo il suo vomitevole film flop Draquila cosa è cambiato all’Aquila con il governo dei suoi trinariciuti. PERCHÈ NON GIRA UN NUOVO FILM DAL TITOLO: TRINARICIUTAQUILA?

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