L’erede di Luchino Visconti, un po’ modello, un po’ fotografo

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Guido Taroni, sulle orme dello zio e di una famiglia di ingegni, coltiva la passione per la cultura e l’arte del Belpaese

 

di Davide Fent

Guido Taroni è cresciuto tra Como e Villa Erba a Cernobbio. Suo padre, Giorgio, ha creato tanti tessuti con l’azienda di proprietà, e poi è diventato gallerista e collezionista d’arte. La mamma, Anna Gastel, è storico dell’arte e consigliere di amministrazione FAI. Lo zio, Giovanni Gastel, è uno dei fotografi di moda più importanti al mondo. A proposito, Guido è  pronipote di un regista, Luchino Visconti, che non ha certo bisogno di presentazioni.

Anche se di mestiere fa il fotografo, Guido, per la sua indiscussa bellezza, ha fatto colpo cinque anni fa sui manager della Tod’s. La sua immagine, in smoking, con lo sfondo di villa Balbianello ha fatto il giro del mondo. Ciononostante si muove dietro la macchina fotografica con la stessa naturalezza con cui svolge la  professione di modello, cogliendo per conto dei maggiori tabloid italiani sguardi e immagini di esclusiva raffinatezza: “Fin da piccolo ho sempre avuto la passione della fotografia, mio padre mi ha  insegnato a coltivare le passioni, a iniziare collezioni, a osservare in silenzio. Dopo un po’, circondato da fotografie, ho iniziato a ragionare su come avrei potuto farle io, e da lì ho iniziato a giocare con l’obiettivo, trovando le prime soddisfazioni. Terminati gli studi al liceo linguistico mi sono buttato nel lavoro, nessun scuola, come mi consigliava papà (e aveva ragione), la cosa migliore – mi diceva – è osservare… così ho iniziato la gavetta allo studio Sancassani di Milano con Ornella, Francesca e Beatrice, grandissime fotografe di architetture e interni, a cui devo la mie prime grandi esperienze. Subito dopo nello studio di mio zio Giovanni, grande maestro in bottega come nella vita, ho compleato la formazione. Nel suo studio, che è una sorta di isola felice, passano tutti i giorni personaggi famosi. Poter lavorare da lui è stata una  fortuna perché non ho appreso solo il mestiere, ma cosa più importante ho imparato a rapportarmi con la gente, con i clienti, ho imparato le gerarchie, i valori, ho imparato che non esistono orari quando c’è la passione”.

Come modello, Guido ha prestato il proprio volto a campagne per alcune tra le più prestigiose linee della moda pret-a-porter, ma è stato protagonista, in esclusiva per Sky Arte HD, anche di un viaggio nei luoghi incantati del Belpaese. Vive con la musica di Maria Callas come colonna sonora, da cui trae ispirazione. La sua prima mostra “Sogni Sospesi”, nasce invece grazie alla scoperta di un baule chiuso da più di ottant’anni e riposto in una soffitta dell’antica villa avita a Cernobbio, dentro il quale erano conservati un gruppo di eleganti abiti di haute couture appartenuti alla bisnonna, Carla Erba Visconti di Modrone. Tutti pezzi unici creati dalle più prestigiose case di moda dell’epoca: “Più che Luchino Visconti, indiscusso genio da cui posso trarre insegnamenti di vita e umanità – ci spiega – ricordo con amore mia nonna, la sorella di Luchino, che era davvero speciale… una nonna regale, piena d’amore, era sufficiente starle vicino, osservarla, sentirla per imparare di riflesso. Anche negli ultimi giorni di vita, mi chiamava il mio Ghidoni, mi stringeva sempre forte la mano…”.