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Nel Paese del “Futebol” (guidati da un antropologo)

Un viaggio per celebrare il Brasile, il paese del calcio sia perché ha vinto cinque mondiali sia perché Pelé e Garrincha, la Selecao e il futbol fanno parte dell’immaginario di tutti. “No país do futebol”, scritto da Bruno Barba con la prefazione di Enrico Currò, pubblicato da Editrice Effequ, racconta la storia di una nazione, che ospita il Mondiale 2014, legata al calcio e alle sue tante magie. Il pallone del Mondiale, spiega Barba, si chiama brazuca, termine ironico, a metà tra il vezzeggiativo e l’informale. Rimanda allo stile di vita un po’ naif dei brasiliani: un certo modo di agire, di fare musica, di vestirsi, di atteggiarsi. E la «Copa 2014» è l’occasione, soprattutto, per conoscere Bahia, Rio, Manaus, San Paolo, Porto Alegre: città diverse, bellissime e contraddittorie. Il Mondiale offre a Barba anche l’opportunità per incontrare un popolo meticcio, democratico e fantasioso e per farsi coinvolgere dalla cultura multicolore di un paese emergente che mostrerà al mondo la propria tecnologia. Un’opportunità antropologica, insomma, prima ancora che sportiva o turistica. Barba è ricercatore di antropologia preso il dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Genova. Da più di vent’anni studia il meticciato culturale e il sincretismo religioso del Brasile. Un’altra sua area di ricerca è il calcio, e lo sport in generale, come strumento di lettura della società.

 

Torna il commissario cult finlandese

In occasione dell’operazione di recupero di alcuni grandi romanzi di Mika Waltari (Helsinki, 1908-79), la casa editrice Iperborea riporta nelle librerie italiane “Chi ha ucciso la signora Skrof?”, piccolo divertissement letterario, scritto quasi per gioco dal celebre autore finlandese e diventato un cult della letteratura scandinava con il suo protagonista, il commissario Palmu. Nel libro la vecchia e ricca signora Skrof viene trovata morta nel suo letto in un tranquillo quartiere di Helsinki. Il gas esce ancora dal fornello spento quando la porta dell’appartamento viene sfondata: sembra un banale incidente, ma perché il cane ha gli occhi sbarrati? È da quello strano dettaglio che Palmu inizia a indagare, convinto di aver trovato l’inevitabile errore che compie sempre l’assassino… Tutti i personaggi che entrano in scena hanno un segreto da nascondere, una parte da recitare e un alibi da inventare. Figura di culto in Finlandia, il commissario Palmu, della geniale razza degli Holmes e dei Poirot («Chi ha ucciso la signora Skrof?» è il primo dei tre romanzi che lo vedono come protagonista), rivela sotto il gioco delle deduzioni e degli smascheramenti l’ironia e la duttilità di Waltari, capace di passare dai grandi affreschi storici al romanzo di genere con leggerezza e umorismo, lasciando però emergere il ritratto di una società ossessionata dal denaro e malata di perbenismo, come ben sa il commissario la cui prima battuta, quando entra in scena è: «Se avessi dell’immaginazione farei di tutto per sbarazzarmene, o darei le dimissioni». Immaginazione che certo non difettava a Waltari.

Torna Pasolini, una vita con disegni e lettere inedite

Torna in libreria in una nuova edizione aggiornata, con materiali inediti fra cui lettere e alcuni disegni di Pier Paolo Pasolini, il volume più famoso di Nico Naldini, cugino del poeta, scrittore e regista di Casarsa: “Pasolini, una vita”. Pubblicato da Einaudi 25 anni fa, il libro esce ora per l’editore Tamellini. «Io penso che la ’purezza’ di uno scrittore vada identificata col suo ’valore’ (non con la sua schifiltosità o la sua stitichezza: oppure con la sua presunzione). E il valore, se c’è, si riflette, in maggiore, in minore, o in minima quantità in qualunque cosa egli scriva» scrive Pasolini a Giambattista Vicari in una lettera appena ritrovata. «Certo, te lo confesso – continua il testo – se fossi ricco, baderei a scrivere solo quello che mi interessa di più, versi o prosa: manderei aff… riviste, Rai, ecc. Ma non considero affatto un sacrilegio – se mai una fatica – gli scrittarelli di affiancamento o di critica». Un ulteriore episodio inedito raccontato da Naldini ripercorre l’incontro, rivelatosi molto deludente, con Salvador Dalì. Pasolini è a Barcellona, in luglio, con Naldini, per incontrare Dalì e chiedergli di disegnare il manifesto di Salò. Il pittore che a cena ha Pasolini di fronte, gli ripete: «Mi è venuta una grande idea per il manifesto perché io ho una grande simpatia ideologica per il suo film». Il giorno dopo, la grande idea illustrata da due avvocati fatti venire espressamente consiste nella riproduzione per centomila dollari di un suo vecchio quadro. I disegni inediti sono «Autoritratto» del 1965 e «Nico disegna. Casarsa» di cui non è stato possibile individuare la datazione esatta. Il libro di Naldini, poeta, romanziere, saggista e regista cinematografico racconta la vita di Pasolini dalla nascita alla morte con scrupolosità storiografica, utilizzando raccolte di corrispondenza privata, ricordi di amici, conversazioni registrate, polemiche giornalistiche, verdetti di tribunali e di premi letterari e cinematografici e articoli di cronaca.

 

Arrivano «I Piccolissimi» fatti a mano

Arrivano “I Piccolissimi”, una nuova collana delle Edizioni Anordest di minilibri fatti a mano in Italia che riproducono in formato ridotto (5x6x2cm) gli antichi volumi con tanto di capitello, nastrino segnalibro, dorso arrotondato con nervi in rilievo. La collana nasce dall’esperienza di un’èquipe italiana specializzata in artigianato di alta qualità. Tutti i titoli contengono un ricchissimo apparato iconografico interamente a colori e la veste grafica è particolarmente curata e diversa per ogni testo così come la cura del contenuto. Tra i primi titoli “Guida ai segreti di Firenze”, “Guida ai segreti di Roma”, “Guida ai segreti di Venezia”, “Le ricette della nonna”, “100 ricette veloci”, “Guida ai Vini d’Italia”, “I segreti di Medjugorje”… C’è anche riprodotto il testo originale della Costituzione della Repubblica Italiana a cui sono solo stati aggiunti tutti i presidenti della Storia repubblicana con foto e breve biografia.