Quei ventenni che sognano “Nerone”

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di Marianna Venturini

«In un provino non ci sono seconde possibilità. Quando sei sul palco o lo fai bene o lo fai bene». Giulia  ha 19 anni e sa che vuole fare l’attrice. Per questo si è presentata al Manzoni di Milano per i provini di “Nerone”, la pièce scritta e interpretata da Edoardo Sylos Labini con la collaborazione di Angelo Crespi (l’idea è di Pietrangelo Buttafuoco) che aprirà la stagione di prosa dello storico teatro, per poi proseguire in tournée.

Come Giulia ci sono altri aspiranti attori che si mettono alla prova per far parte del coro, e coronare quello che per molti è ancora un sogno. Per Giulia si tratta della prima esperienza teatrale e quando le hanno chiesto di improvvisare una canzone ha scelto Lady Gaga. «È poco attinente con il testo ma è la prima che mi è venuta in mente», aggiunge quasi per giustificarsi.

Alla sua amica Elisa, che ha 21 anni e qualche esperienza di teatro amatoriale, hanno chiesto di camminare.  « Ero così emozionata che non capivo nulla. Non so se la mia è stata più una sfilata o una passeggiata».
Per il provino da attori si sono presentati soprattutto ventenni, e hanno studiato un monologo tratto da “Novecento” di Alessandro Baricco, un altro pezzo di “Angeli a pezzi” di Dan Fante, e la canzone “Donne credetemi” di Giogio Gaber.

C’è chi ha già partecipato a qualche laboratorio teatrale e chi invece è al suo debutto assoluto. Comunque la selezione è sempre spietata. Tutti i ragazzi vorrebbero far diventare questa passione una vera e propria professione, eppure sanno già che non ci sarà posto per tutti. Tengono in mano i fogli stropicciati per ripassare e parlano in fretta per non perdere neanche per un minuto quella concentrazione che può fare la differenza.
L’obiettivo ambizioso è entrare a far parte di Adiacademy, l’accademia d’arte drammatica di Monza e Brianza e allo stesso tempo partecipare alla tournée nazionale di “Nerone” insieme agli allievi del secondo anno.

I provinanti non hanno ancora letto il testo completo dello spettacolo e non sanno bene che cosa li aspetta.
Il Nerone descritto nel saggio di Massimo Fini “Duemila anni di calunnie” che ha ispirato la pièce, è un personaggio sospeso, in controtendenza rispetto alla vulgata comune. «È stato un imperatore che ha portato una grande rivoluzione a Roma, un cambio radicale nella società che però non è stato compreso fino in fondo», ha spiegato Sylos Labini. Dunque sul palco Nerone viene riabilitato, gli viene restituita la dignità di statista che finora aveva perso.

 

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04.07.2014