Mostra del Nuovo Cinema. Niente lustrini, solo avventura

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di Davide Fent

Diretta da Giovanni Spagnoletti,  e sotto la direzione organizzativa di Pedro Armocida e l’egida di Mimmo Morabito,  a distanza di 50 edizioni, la Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro ha mantenuto la sua identità di manifestazione votata alla scoperta, di piattaforma da cui giovani registi e nuovi linguaggi prendono lo slancio verso il grande pubblico.

Una Mostra veramente OFF e rivoluzionaria nel panorama internazionale. Di festival in cui si può rinunciare ai lustrini e ai tappeti rossi ma non alla ricerca, alla cultura, alla curiosità e alla sperimentazione. E, nonostante la mezza età, la Mostra non ha perso la freschezza di festival giovane che propone uno sguardo inedito – “nuovo”, come vuole il suo nome – sui film nazionali e internazionali, e che invita lo spettatore a un viaggio nel cinema di oggi, per prevedere quello di domani.

Dice il direttore artistico Giovanni Spagnoletti: “Per onorare questo impegnativo traguardo la Mostra del Nuovo Cinema ha articolato il suo programma in tre sezioni principali. “Il mouse e la matita” vuole mappare in tutte le sue forme l’ormai vivacissimo panorama dell’animazione italiana, soprattutto sul versante sperimentale ma non dimenticando quello meno di nicchia – un panorama, che, nell’ultimo decennio, con il definitivo avvento del digitale, ha trovato nuove forme di espressione e diffusione. Gli Stati Uniti sono invece i protagonisti di un ricco focus che porta in Italia il cinema più nuovo, sperimentale e indipendente d’Oltreoceano dall’inizio del nuovo millennio a oggi. Infine un’ampia parte della programmazione è dedicata alle celebrazioni per le cinquanta edizioni del Festival. L’animazione nostrana costituisce un universo in genere poco conosciuto dal pubblico e dalla critica, se non nelle sue forme di massimo successo come, ad esempio, la factory “Rainbow”  creata a Loreto da Iginio Straffi con il fenomeno planetario delle Winx. Si tratta di un settore audiovisivo in cui la scuola marchigiana mostra un fermento d’idee, capacità tecniche e spirito imprenditoriale che non hanno eguali in Italia”.

Comunque la selezione proposta che è accompagnata da una tavola rotonda e da un libro edito da Marsilio dal titolo appunto, “Il mouse e la matita”, non vuole restare confinata all’ambito locale ma si prefigge di far luce su tutta la gamma dell’animazione italiana, nota e meno nota, che ha dimostrato una visione innovativa e una capacità di produrre nuovo cinema. Il tutto con più di cento lavori in totale, tra lunghi, corti, video musicali e titoli di testa da film, da lungometraggi d’animazione come “Pinocchio” di Enzo D’Alò, “L’arte della felicità” di Alessandro Rak, “Robin Hood” di Mario Addis e “Johan Padan a la descoverta de le Americhe” di GiulioCingoli sino a vari focus sul mondo poetico di Basmati, Leonardo Carrano, Julia Gromskaya, Magda Guidi, Igor Imhoff, Simone Massi, Cristina Diana Seresini, Gianluigi Toccafondo e Virgilio Villoresi.

In quest’approssimazione a una quasi Storia dell’animazione italiana contemporanea non si può dimenticare il ruolo del Piemonte e del Corso di animazione del CSC di Torino che oltre ad una selezione dei lavori lì prodotti da nuovi talenti porta a Pesaro in collaborazione con la Cineteca Italiana di Milano e l’istituto Luce un’interessante e inedita retrospettiva “Cartoon e moschetto – le animazioni di regime di Liberio Pensuti”.  Numerose poi saranno le anteprime assolute di nuovi lavori al Festival, tra le quali si segnalano “Zero” di Igor Imhoff, “Festina lente” di Alberto D’Amico, “Pene e crudité” di Mario Addis, “Commonevo” e “Flussi di Basmati”, “L’esploratore” di Fabio M. Iaquone, “Jazz for a massacre” di Leonardo Carrano, un nuovo episodio di “Gino il Pollo” di Andrea Zingoni e “Latitude” di Claudia Muratori.

Notoriamente gli USA sono stati, dagli anni ’60, una delle più importanti fucine del cinema indipendente e sperimentale. Curato dalla Mostra insieme al critico Jon Gartenberg, “Panorama Usa: il cinema sperimental-narrativo nel nuovo millennio” si prefigge di documentare uno dei lati meno conosciuti della principale cinematografia mondiale nell’era del post 11 settembre. Il Concorso-Premio Lino Micciché propone, come di consueto, al giudizio della Giuria professionale e a quella di giovani studenti, film provenienti dai punti caldi della produzione cinematografica mondiale. Tra i titoli selezionati, troviamo l’indiano “Liar’s Dice” di Geethu Mohandas, il cileno “Raiz” di Matías Rojas Valencia, il colombiano “Tierra en la lengua” di Rubén Mendoza, il franco-americano “Swim Little Fish Swim” di Lola Bessis e Ruben Amar (che apre le proiezioni in Piazza), l’estone “Free Range” di Veiko Õunpuu, il curdo “The Fall from Heaven” di Ferit Karahan e “I resti di Bisanzio” di Carlo Michele Schirinzi, già frequentatore in passato della Mostra.

Tra gli eventi speciali in Piazza ricordiamo il film collettivo “I ponti di Sarajevo” in cui hanno lavorato molti registi passati al nostro Festival che, dopo l’anteprima a Cannes, sarà proiettato nella notte tra il 27 e il 28 giugno in concomitanza con la presentazione a Sarajevo e a distanza di cento anni esatti dall’attentato nella città bosniaca che ha dato inizio alla Prima guerra mondiale. L’Italia è rappresentata dagli episodi di due registi napoletani: Leonardo Di Costanzo e Vincenzo Marra. Curato da Adriano Aprà, Bruno Torri e Vito Zagarrio, il 28° Evento Speciale è incentrato sulla riflessione e sulla celebrazione delle 50 edizioni della Mostra.

A conclusione, questa Mostra mi ricorda molto quello che disse Federico Fellini quando nel 1993 gli conferirono l’Oscar alla carriera per la sua attività da cineasta: “Noi abbiamo conosciuto, amato, desiderato visitare l’ America proprio attraverso il cinema americano; questa dimensione così fantastica e irreale di un’ America visitata attraverso l’ interpretazione che ne davano i cineasti di allora, che ci riscattava e proteggeva dallo squallore del fascismo, dell’ educazione cattolicheggiante, della famiglia piccolo borghese”. Ecco a Pesaro, città bellissima e godibilissima, c’ è tutto questo. Se potete non mancate.

 

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