Figli di Madre Ignota: quando il rock è “spaghetti balkan”

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Melodie mediterranee in salsa etnica

di Antonio Lodetti


Sono milanesi, attivi dal 1997 e, nonostante parecchi cambiamenti di organico, la loro musica si evolve seguendo il filo della tradizione. Non a caso mescolano la melodia mediterranea con le suggestioni del rock e soprattutto con i sapori balcanici in uno stile che è stato definito “spaghetti balkan”. Sono originali e pieni di energia i Figli di Madre Ignota, che pubblicano in questi giorni il loro nuovo album, appropriatamente intitolato “Bellydancer” (danzatrice del ventre) con uno stile che li ha resi più popolari in Turchia e nel Nord Europa che in Italia.

“La bellydancer – suggerisce la band – è allo stesso tempo un concentrato di tradizioni e una attrazione da ristorante etnico in un luogo metropolitano qualunque; una insegna luminosa su uno sfondo intercambiabile». Così si spiega il mix di suoni del disco, che si apre con il rock etnico di “Istanbul” per allargarsi alle influenze rappeggianti di “Sex Music”. «Il nostro spettro sonoro si allarga continuamente – raccontano – e la base balcanica si allarga a sempre maggiori influenze. Abbiamo nel cuore i Gogol Bordello e Goran Bregovich, ma anche l’ironia di Carosone e Buscaglione, quella musica apparentemente leggera ma con testi intelligenti e arrangiamenti complessi».

Quello dei Figli di Madre Ignota è un cocktail che piace, soprattutto all’estero e soprattutto oggi che hanno aggiunto un po’ di pepe rock al loro sound. Infatti parlano di Bellydancer come di «una svolta radicale nella loro carriera». È un lavoro furbo che ha fatto breccia in Turchia e in molti paesi europei. «Suoniamo regolarmente a Istanbul, in Germania, in Austria e in Svizzera. Ora qualcosa si muove anche in Italia, ma fino ad ora per ogni concerto in Italia ne facevamo cinque fuori. All’estero la musica è meno omologata e soprattutto ai festival indipendenti c’è spazio per tutti. Oramai per noi è consuetudine, in agosto, suonare allo Sziget di Budapest, uno dei festival indipendenti più importanti, e ora stiamo lavorando per farci conoscere Oltreoceano, il nostro obiettivo sono gli Stati Uniti, abbiamo già qualche contatto». Più che una band sono un collettivo, la cui intelaiatura rimane sempre la stessa, anche se viaggia alla continua ricerca di nuovi sapori per rendere la musica mediterranea più intrigante e internazionale.