Quando i soldi dell’”odiato nemico” fanno molto comodo

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Che bello poter dire che chi ti paga è un autocrate, un corrotto, un dittatore, un mafioso, un puttaniere. Che Paese libero quello nel quale chi ti sovvenziona, ti paga, ti pubblica, ti produce, ti distribuisce, ti apre tv, teatri e librerie. E lo fa anche se non la pensi come lui, anzi pensi il contrario di lui, anzi pensi tutto il peggio possibile di lui.

Ecco, il nostro è davvero un Paese libero, maturo, avanzato, democratico. Un Paese che ha inverato la massima di Voltaire (o chi per lui). “Non sono d’accordo con le tue idee ma mi batterò perché tu possa esprimerle”. Cioè, prosaicamente: “Non sono d’accordo con le tue opinioni politiche, ma metterò i miei soldi perché tu possa pubblicare libri, girare film, produrre trasmissioni televisive, recitare in teatro… anche parlando male di me”. Che Paese. C’è da esserne orgogliosi.

E invece per vent’anni, per tutti i vent’anni della leadership politica di Berlusconi, quando era al governo, e anche quando non lo era, la cultura di sinistra a libro paga della destra non ha mai accettato di riconoscere tale libertà. Considerandola una “necessità” in regime di conflitto di interessi. O ignorandola, in conflitto di coscienza. In mala fede nel primo caso. Ipocritamente nel secondo.

Gli ultimi due casi, eclatanti ma non più di altri, sono stati il film premio Oscar La grande bellezza, prodotto da Medusa, una “casa” berlusconiana di cui si è preferito – a sinistra – minimizzare il ruolo. E la fiction tv Le mani dentro la città, sulla ‘ndrangheta a Milano, trasmessa da Mediaset e scritta  da Claudio Fava, giornalista e deputato Sel, che si è premurato di distinguere – con una doppia giravolta morale – il network televisivo (“una realtà composta da professionisti che non hanno mai fatto l’esame del sangue ai loro collaboratori”) dal “padrone” (“sul quale continuo a tenere le mie idee”).

Ma l’intellighenzia che ha voluto vedere solo una parte de La grande bellezza, e lo scrittore che distingue i “collaboratori” dall’”utilizzatore finale”, sono solo l’ultimo anello di una lunga catena culturale che ha la propria cinghia di distribuzione nell’industria mediatica di Silvio Berlusconi, e i due “alberi”, appunto, nella doppia morale. La prima morale recita: “Berlusconi è un despota e mi fa schifo”. La seconda morale puntualizza: “Ma se mi pubblica o mi fa girare film, sono io che sono bravo, e lui mi fa un po’ meno schifo”. E intanto si continua a pedalare… La bici è del padrone e i soldi, e la gloria, sono miei.

Medusa ha prodotto i film di Sorrentino, molte pellicole di Tornatore (“Io e Medusa abbiamo felicemente collaborato per anni, ma questo rapporto non comportava in nessun modo l’obbligo di aderenza a posizioni politiche che invece ci trovavano su fronti diversi. Lavoravo con Medusa e tornerei a farlo perché mi lasciavano completamente libero di essere fedele alle mie idee” da dichiarato il regista di Nuovo Cinema Paradiso), di Ferzan Özpetek che è l’essenza stessa dell’aristodem radical-chic. Ha prodotto un’opera di Bernardo Bertolucci, ha distribuito diversi film di Benigni (!), ha collaborato con Domenico Procacci di Fandango (“Non ho mai avuto pressioni o forme di censura politica. Medusa è una società orientata al mercato, non un veicolo politico a favore di questo governo o del presidente del Consiglio” ha commentato). Dentro Mediaset hanno lavorato o lavorano Gino e Michele, tantissimi cortigiani di sinistra dell’impero Zelig, Vladimir Luxuria è opinionista al Grande Fratello, la Parietti ha passato più ore nelle trasmissioni Mediaset che dal parrucchiere… Per non dire di Mondadori-Einaudi, che pubblica e/o ha pubblicato – con grande liberalità ideologia ed economica – il meglio del peggior antiberlusconismo: dalla A di Augias alla Z di Zagrebelsky, passando per Saviano (!), Concita De Gregorio (!!), Veltroni (!!!), dai bassifondi della Littizzetto ai vertici poetici di Valerio Magrelli, il quale nel pamphlet (Einaudi) Il Sessantotto realizzato da Mediaset ri-racconta la favola di un Cavaliere Nero che, come il Pifferaio di Hamelin raffigurato in copertina, riesce con le sue trasmissioni magiche a ipnotizzare la maggioranza (relativa) del Paese.

Credevamo di essere in un Paese libero, in cui chiunque, comunque la pensi, può pubblicare, scrivere, recitare, girare ciò che vuole, persino a libro paga del proprio nemico ideologico. E invece viviamo n uno Stato totalitario nelle mani per un Ventennio di un onnipresente Tele-Cine-Edi-Dittatore. E il bello è che tutto questo ce lo dice, liberamente, ogni giorno, su tutti i media, una pletora chiassosa di scrittori, sceneggiatori, registi, attori, giornalisti e comici. Soprattutto comici. Che ridere, l’Italia.

12 Commenti

  1. Per cultura liberale si intende quella creativa che contiene un messaggio propositivo in accordo alle sue etiche. Dei personaggi menzionati da TOITOI soltanto Il Dott. Sallusti vi si può annoverare ma lui è un giornalista.

  2. NESSUNO LE VIETA DI FAR LAVORARE SOLAMENTE GERRY SCOTTI , IVA ZANICCHI , LANDO BUZZANCA, OMBRETTA COLLI, LINO BANFI ED A COMPLETAMENTO ALESSANDRO SALLUSTI .

  3. Che mediaset finanzi anche la filmografia dei “nemici” è un segno di civiltà liberale. Peraltro questa è la demografia di settore attiva in Italia e si cucina con ciò che c’è. Il problema oggettivo è la mancanza di una cultura liberale militante, che lascia orfani gli italiani liberali di un riverbero introspettivo consono. Siamo circondati di lamenti, rancori e risorgimenti omo, canini, no tutto, salutisti isterici, accoglientisti parimenti isterici e il tutto mentre non ci possiamo permettere neppure un inezia di questi lussi, indebitati come siamo. Purtroppo siamo normali così! Da italiani non possiamo cambiare… ovvero, se non ci accorgiamo che qualcosa non va nel nostro contegno in un contesto disperato come questo, significa che non possiamo… Continuiamo a fare la brava gente sino a quando il mostro ci mangerà e non c’è da aspettare molto! (www.scrivereiltempo.com)

  4. Che bello fare il Gattopardo della Sinistra quando paga Silvio-Pantalone!
    Non niente di più semplice e scritto che spiega com’è l’odio viscerale della Sinistra contro chi la pensa diversamente, Lo stesso trattamento è capitato al mio amico lo Statista Bettino Craxi, basta leggere le copie de L’Unità con frasi al vetriolo, ma non vedrete mai foto dei Craxiani, tranne di Pertini o di chi era vicino al Pci. Oggi basta vedere associato il Bruto Bobo Craxi accanto al terrorista Delia e Vice di D’Alema, il peggior Politico della storia del Pci-Pd che, bravo solo a tornare alla terra o pardon alla vigna con vitigno sbagliato, ma coi soldi di pantalone. Infatti, chi nel ’92 non ha avuto traumi lasciando scranni, lavoro e niente promozione, perchè loro avevano le “ Mani Pulite ” da dare Pena-ti e noi Craxiani ladri farabutti: buttati fuori dal Lavoro sotto gli Enti Locali o di Stato. Altri sopravvissuti, li rivedrete nelle maglie dei Magistrati come il Sindacalista Ottaviano del Turco e, chi “ Poteva non sapere ” come er Topo alias Giuliano Amato, premiato e osannati, ma non era il Consigliore di Bettino? Che dire di Santoro che percepì miliardi in Mediaset? Che dire del solone “ Denti d’oro ” alias Gianfranco Funari che si poteva mantenere le sue auto di lusso e donnine? Purtroppo, la abbiamo constatato l’atteggiamento della Boldrini e Grasso e Napolitano che parlano bene, ma razzolano male: come non pensare che il Cittadino non amano le Istituzioni visto che, sono i comportamenti di alcuni personaggi, una volta sullo scranno Istituzionale cancellano i Valori, Cristiani, Valuta, Lingua e le nostre tradizioni accettando in toto le regole UE, ma non mi spiego come mai in Inghilterra si circola a Sinistra? Per questo l’economia arranca, perchè Gattopardi alla Ue e nel Paese remano contro gli illustri veri del Paese: privilegiano chi scrive libri Copy&Incolla, gli Intellettuali che parlano di Sinistra, ma che Cristianamente si sono sucati ‘o cervellino: ‘a Livella di Totò? Basta che paga Pantalone o Berlusconi!

  5. Mascheroni non sarà che a destra la cultura scarseggia!
    In fondo se i Berlusconi mettono i soldi è perché ne otterranno altri!
    La vera cultura della destra sono solo i soldi!

  6. Basta con questi discorsi: se Berlusconi li paga evidentemente fanno comodo anche a lui.

  7. Purtroppo,è sempre stato il più grande difetto di Berlusconi!Anche in TV su Canale 5!Quanti Comunisti,e,quindi,contro di lui,ha assunto?Ormai,data l’età,non potrà più cambiare e continuerà a sbagliare!Lino.

  8. Perchè al Giornale continuate a non capire la differenza tra ” lavorare per” e “essere servi di” ? E poi, il discorso si potrebbe rovesciare, i “comunisti” vi fanno meno schifo se vendete più libri o fanno più audience ? Oppure è solo magnanimità di Silvio che regala soldi ai sinistri?

  9. Come tutti della sinistra sanno fare poco e quando riescono a fare bene, ci sono sempre le basi di un imprenditore moderato, che gli permettoono di realizzare buone opere. Sono espresione accomodande e opportunistica, da soli non riuscirebbero a realizzare un bel niente.Ne approfittono e sfruttano la situazione come del resto tutta la gente di sinistra imboscata entro i comodi scranni dell’impianti statali,comunali, provinciali, regionali e vari enti come la rai e le municipalizzate. Insomma l’iniziativa dei sinistrorsi, è fortemente aiutata dal capitalista di turno in arte mediaset, che senza alcuna forzatura alla loro professione, collabora alla riuscita del progetto.

  10. E’ vero che non bisogna mai giudicare dalle apparenze altrimenti si rischia di finire abbagliati da una falena; ne facciamo esperienza tutti indistintamente.
    La questione è più semplice di quanto non si pensi e la S . Scrittura dice che la persona alla quale hai fatto del bene non ti sorriderà e saluterà più; è insito nell’animo umano ed è all’apparenza un comportamento razionalmente anomalo .
    La sinistra deve sapere caro Dott. Macheroni soffre di quel male che si chiama reminiscenza o dietrologia dei sentimenti; in una parola ritorna sempre al passato ricordando i vecchi avversari per non riconoscersi attivo in quelli attuali; succede a tutti in qualche maniera.
    C’è un motivo più profondo che implica conoscenza antropologica ed è il fatto che coloro che seguivano un’idea e per la quale si sono spesi con tutte le forze, constatando la sconfitta di quest’anelito, si trovano privati della terra attorno alle radici; vedi il caso Magri è emblematico di questa realtà profondamente triste e vera. Saluto con affetto e cordialità lei e tutta la grande famiglia del Giornale augurandole buona Domenica. Shalom

  11. Pecunia non olet, e questo è scontato; si è chiesto quanto Berlusconi possa guadagnare dalla pubblicazione? Cordiali saluti

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