Il corto di Lorenza Indovina ci dimostra che i fedifraghi sono brave persone
di Silvia Cannas Simontacchi
Si può tradire senza essere scoperti? Un uomo si sveglia con una violenta emicrania nel suo appartamento, tra pareti sporche e suppellettili rotte: Matteo ha tradito per la prima volta la moglie Mara mentre lei è in vacanza, e ha passato una notte memorabile con Angela, sparita subito dopo lasciando dietro di sé una scia di devastazione, qualche ricordo a luci rosse e un biglietto. Tra un’allucinazione e l’altra, Matteo si affanna a nascondere le prove nelle poche ore prima del ritorno della moglie, mentre il fantasma di lei gli si manifesta continuamente per rimproverarlo. Dal fondo della lunghissima coda di paglia del marito fedifrago, che cerca di riordinare una casa che gli si ribella contro, Mara appare temibile quanto l’intera squadra dei RIS di Parma.
Più che “Il delitto perfetto” di Alfred Hitchcock, quello di Matteo ricorda nella goffaggine “Crimen perfecto”, la parodia madrilena di Alex de la Iglesia. Matteo ha tradito ma non sa come nasconderlo, e cade così in una spirale paranoide: e se Mara fiutasse il profumo dolciastro e scadente della “furia umana”? E se trovasse un suo capello? Da spettatori, non si può fare a meno di sorridere e provare una certa simpatia per il protagonista – chi non ha mai provato un po’ della sua stessa ansia, magari anche solo per una verifica copiata al Liceo o un viaggio in autobus senza biglietto? – alla fine, però, sarà la moglie tradita a sorprendere.
Tratto da un racconto di Niccolò Ammaniti e girato tra l’8 e il 12 aprile 2013, questo cortometraggio, scritto e diretto da Lorenza Indovina e prodotto da Redibis Film, dura quattordici minuti appena: breve ed essenziale come una favola di Jean de La Fontaine, proprio per questo efficace. Lo stile è imprevedibile e pieno di flashback, lontano anni luce dalla classica commedia all’italiana televisiva: nelle prime sequenze, la macchina da presa striscia sul pavimento come in un film noir. La fotografia, l’interpretazione e gli effetti digitali sono molto curati: non è un caso se “Un uccello molto serio” si è aggiudicato il premio per i migliori effetti speciali visivi e miglior scenografia all’edizione 2014 del festival “Visioni Italiane” di Bologna. Prossimamente, il corto parteciperà al “Rome Independent Film Festival” il 16 marzo, e a “Sguardi Altrove International Film Festival”, che si svolgerà a Milano il 19 marzo.