Lunga vita agli stalker dell’informazione

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Che orrore. Che scandalo. Le Iene fanno le iene. E pure le zanzare, pensate un po’, danno fastidio. Ma davvero? Giovanni Sallusti, qui su ilgiornaleOFF, sostiene addirittura che da giornalismo corsaro e innovativo il programma di Parenti (quello che va su Italia1, per chi non lo sapesse) si sia trasformato in stalkeraggio puro, ripetitivo e triviale.

Ora, detto che ogni format dopo dieci anni può attraversare un momento di crisi creativa, faccio umilmente notare che l’unico giudice della “stanchezza” di un prodotto tv non può che essere il pubblico. Il quale, con buona pace dei criticoni, continua a chiedere che Lucci vada a rompere i coglioni ai politici e che due ragazzotti nerovestiti organizzino una meravigliosa imboscata al neo Oscar Paolo Sorrentino facendogli credere di avere un appuntamento con Di Caprio. Lui si nega al telefono per un’intervista, poi si precipita quando lo chiama il falso agente della star americana. Burla fantastica, che richiede genialità e rapidità di esecuzione. Insomma, roba da Iene.

Stalker? Sì, e allora? Questi matti ieneschi puntano un obiettivo e lo tormentano fino a raggiungere lo scopo, che di solito è lo sputtanamento del malcapitato. È successo con Barbareschi, con Sgarbi e altre decine di personaggi. Ma adesso che Lucci con la sua teatrale volgarità sfiora la nuova icona renziana Maria Elena Boschi, aggredendola a modo suo (“ammazza che figa che sei” e allusioni varie) ecco che spuntano fuori i lamenti. Lerner, uno che col bunga bunga e le presunte imprese amatorie del Cavaliere ha aumentato gli ascolti delle sue trasmissioni, blatera di aggressione sessista mentre il femminismo organizzato minaccia la denuncia per molestie sessuali. Insomma, sulla Carfagna e la Gelmini puoi sputare merda a volontà, la ministra sinistroide manco la puoi avvicinare.

Poi c’è pure un deputato Pd, tale Anzaldi, che dalla cattedra dell’inutile commissione di vigilanza Rai implora il presidente della televisione di Stato di intervenire per impedire all’ottima imitatrice Raffaele di raffigurare la neo Madonna Boschi come seducente ammaliatrice. Ma come vi permettete, lei “finora ha dimostrato preparazione e capacità” scrive il prode Anzaldi. Sono senza vergogna. Anche noi della radio abbiamo fatto decine di imboscate telefoniche ai potenti. Ma solo quando sono rimasti fregati personaggi importanti della sinistra come Fabrizio Barca e Carlo De Benedetti, i sepolcri imbiancati alla Michele Serra si sono improvvisamente svegliati trattandoci come truffatori, impostori e falsari. Se questi sono i paladini della libertà, lunga vita agli stalker.

 
Giuseppe Cruciani, conduttore de La Zanzara

2 Commenti

  1. Be’ certo, i giornalisti devono dire quello che fa comodo al politico o al personaggio famoso di turno, altrimenti nn va bene!

  2. Sempre dalla parte dell’informazione … quella della “verità” anche se “estorta” ai personaggi politici con un trucco giornalistico. Serve per far capire (giustamente) gli elettori con chi abbiamo a che fare. La “privacy” non c’entra proprio niente… si tratta di argomenti politici che riguardano tutti i cittadini e i loro stessi interessi.

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