ClitennestraCutuli, la vera donna che rivive in un uomo

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Cutuli restituisce al personaggio la sua natura senza sesso

di Nino Spirlì

 

È pura magia, incontrare Clitennestra per le scale scoscese di un borgo antico. O, forse, è la pura realtà. Era lì, la figlia di Leda, sola, in attesa che Agamennone tornasse dopo aver distrutto Troia.

Parlava con le parole di Yourcenar, pronunciate, lette, urlate, bisbigliate da Paolo Cutuli, l’attore che l’ha assorbita nelle carni fino a farla rivivere come fosse di oggi. Ed è di oggi, la «figlia dell’uovo divino», quando si rivolge ad Agamennone ed Egisto trasformati in due modernissimi trolley da viaggio, mentre il terzo, un trolley rosa impellicciato e con la scritta dal doppio senso «Troia», è per Cassandra, portata schiava dalla città distrutta. Un’idea. Ma perfetta! Lo spettatore non ha esitato a riconoscere in quelle tre valigie con le ruote i protagonisti della tragedia di una donna che, costretta al matrimonio con la forza, ha continuato ad essere schiava del potere e delle vendette. E che, quando ha scelto, ha ammazzato da uomo. Ed è Cutuli che le restituisce la vera natura, androgina, o, meglio, senza sesso. Il violento e dolce destino di sperare amore e raccogliere dolore non appartiene a donna o uomo. Appartiene a chi, nascendo divino nel cuore, combatte con la propria scorza umana. Utile involucro che pretende ciò che non avrà mai: la pace. Tutta la scalinata ha aspettato assieme a Clitennestra il ritorno del Re. E quando è arrivato, Trolley rosso, spavaldo nella sua dimensione, seguito dalla sua schiava timida e succuba nelle rotondità delle sue nuove forme, la scena si è arricchita di una sensazione in più. Il disagio. Uno strano malessere che affratellava chi assisteva a lei che ululava la sua sfortuna. Il pubblico, attento, l’ha sorretta, complice e silenzioso, mentre si vendicava uccidendo. L’ha capita, questa volta. Più di tante altre. Perché l’innocenza che il protagonista ha saputo cogliere nelle parole e nel mito e rendere con la grazia del mimo e la forza dell’attore è stata più forte e persuasiva di ogni altra immonda miseria umana.

Paolo Cutuli è maestro mentre è discepolo: ha in sé l’umiltà e la saggezza di chi impara sperimentando. E commuove.

Questo giovane Grande Attore ripeterà in tournée la magia del Borgo di Cinquefrondi, alle falde dell’Aspromonte. E sarà sempre casa per Clitennestra, perché è Cutuli stesso, la sua casa.