Costellazioni, le follie irrazionali e improvvise di quella cosa chiamata amore

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Torna a marzo in tournée il piccolo capolavoro “Costellazioni” di Payne con Margot Sikabonyi e Alessandro Tiberi

di Francesco Sala

 

Costellazioni di Nick Payne è un piccolo testo capolavoro, solo apparentemente romantico-consolatorio, che si interroga sul caso, la libertà, l’arbitrio, il destino di ognuno di noi.

Vediamo con gli occhi del corpo, quindi percepiamo una piccola parte di realtà. La fisica contemporanea accetta dimensioni invisibili, manifestazioni quantistiche e secondo Heisenberg, c’è una zona della fisica coincidente al regno dell’aldilà. I sacri testi indiani ci insegnano che la realtà non è solo quella che percepiamo dagli occhi, ma per accedere a dimensioni più profonde e vere, dobbiamo accogliere eventi sincronicie abbandonare la parte più scettica e razionale della mente.

La nostra vita è una variabile casuale e indipendente. E qual è la cosa più complicata, inspiegabile, irrazionale, folle, misteriosa e indecifrabile come l’amore? Girovagando in lungo e in largo nello spazio ed avanti e indietro nel tempo, non troverai mai nessuna decifrazione neanche lontanamente plausibile su perché certe cose accadano. Perché veniamo attratti da una persona tanto da chiederle di uscire? Come si determina l’alchimia tra due persone? Destino? Payne non crede molto in questo fattore; il destino è per sua natura in continuo divenire. Basta un banale incidente, una piccola variabile e l’evento muta, diventa altro da sé, ci porta inevitabilmente da un’altra parte. Bisogna rassegnarsi, abbandonarsi, accogliere le varianti.
Lo spettacolo indaga su tutta questa teoria, applicandola a un rapporto di coppia, ai momenti cruciali e determinanti di una relazione: conoscenza, seduzione, matrimonio, tradimento, malattia. Si mostrano come sarebbero potuti andare i fatti in una gustosa e intricata serie di variabili.
Un esercizio di stile recitativo per i due bravissimi e giovani interpreti: Margot Sikabonyi e Alessandro Tiberi e sfida vinta per il teatro Stabile d’Abruzzo e Khora.teatro, che coraggiosamente puntano su novità interpretative e di scrittura.
La scena di Marta Crisolini Malatesta e la regia di Silvio Peroni ci trasportano in un’atmosfera sinistra, spaziale, da incontri ravvicinati del terzo tipo.
Una serata al Quirinetta di Roma piacevolissima, piena di giovani anche tra il pubblico, che accoglievano festanti questo originale esperimento teatrale. In tournée a marzo 2014.