Enzo Tortora, una ferita italiana

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A 30 anni dall’arresto di Enzo Tortora e dall’infame passerella mediatica che fu costretto a subire, questo film, come dice il titolo, riapre una ferita su un tema che in Italia non si affronta mai in modo adeguato: la malagiustizia. Con la politica in mezzo sempre pronta a strumentalizzare questa o quella battaglia, sembra non si riesca a fare una riforma che riequilibri quello che è diventato, nel nostro Paese, un problema molto serio. Chi risarcisce la vita e la reputazione di tutti quegli innocenti che ancora prima di subire un processo vengono puniti con feroce cinismo dalla gogna mediatica? Che fine fanno le famiglie di tutti questi presunti colpevoli’, che futuro hanno e come vengono visti in questa sempre più superficiale società dell’apparire? L’arte, il cinema servono anche a questo, a denunciare le ingiustizie, ad essere opere civili, oltre che di intrattenimento.

E se il direttore del Festival di Roma ha reputato questo prodotto non interessante per il programma di una kermesse così prestigiosa, al contrario ilgiornaleoff.it – che nasce con l’intento di dare visibilità a chi viene oscurato o escluso dai grandi circuiti – vi offre in anteprima, grazie al regista Ambrogio Crespi, le prime immagini del film. Enzo Tortora, una ferita italiana andrebbe proiettato non solo nei Festival, ma in tutte le sale d’Italia, affinché insegni a ognuno di noi dove può arrivare l’ingiustizia italiana.

Dunque, dove eravamo rimasti?

Buona visione.

8 Commenti

  1. Io ricordo bene, non potrò mai dimenticare. Quella mattina la notizia e le immagini dell’arresto di Tortora scoppiarono con il fragore di una bomba, furono uno schianto. A quell’epoca Tortora era nel pieno del successo, non c’erano motivi di dubitare dei magistrati. Non avevo simpatia per Tortora, presi la notizia per vera e mi indignai. Durante il processo ascoltai qualche volta radio radicale per conoscere le accuse inconfutabili, le malefatte. La sorpresa fu enorme. Mi bastò sentire per qualche minuto i tre principali accusatori per rendermi conto dell’inesistenza di ogni più pallida prova, traspariva solo la rozzezza di personaggi squallidi, l’assurdità dei loro racconti. Alcuni aspetti delle testimonianze erano risibili come quella di un pittore, già in precedenza preso a mentire per farsi pubblicità, che nell’occasione raccontò una storia di mutande perse in uno studio televisivo, alla quale neanche il più cretino dei creduloni avrebbe potuto credere. Al riscontro delle condizioni oggettive, con ingenua buonafede pensai che i magistrati avrebbero ammesso l’errore, punito i falsi testimoni e che tutto si sarebbe risolto con la piena riabilitazione. Tutti fummo esterrefatti per la condanna e poi per i tempi e per modi per tirare Tortora fuori dall’inferno (e, come purtroppo avvenne, consegnarlo alla malattia). La sorpresa fu enorme e ancora, ogni volta che si considera lo stato dei magistrati e della magistratura in Italia, lacera dentro. Ingenuamente in molti pensavamo che quei magistrati sarebbero sati resi inoffensivi. E invece capitò di sentirli dopo l’assoluzione, che tentavano ancora di insinuare dubbi e poi fummo sconvolti dalla notizia delle loro promozioni. Da quella tragedia sono nate consapevolezze, magistrati e magistratura sono visti con altri occhi. Sconcerta perciò l’impotenza, nonostante i referendum, dell’iniziativa politica e certo su essa agisce lo strapotere dei magistrati e le convenienze spregiudicate di una parte politica.

  2. UN GRANDE UOMO UCCISO DALLO STATO KE PRIMA GLI DAVA DA MANGIARE QUANDO E’ COMINCIATO HA DARE FASTIDIO ED ESSERE TAGLIENTE CON LE SUE VERITA’ LO HANNO FATTO FUORI SPERO KE CHI HA FATTO QUESTO POSSA PASSARE X LA SRTESSE SUE SOFFERENZE

  3. io c’ero e ho pianto, nessuno di noi giovani di allora ha creduto alla colpevolezza di Tortora nessuno ha pianto per lui e per i suoi cari.

  4. la vergogna è un sacco senza fondo, chi era poi quel giornalista di merda a matrix coi capelli ricci brizzolati, lo ho odiato x tutta la trasmissione che possa morire

  5. Non l’hanno proiettano al festival di Roma né alla RAI per l’evidente interferenza di una certa magistratura che vuol nascondere la propria inadeguatezza ed i propri vergognosi errori. Tortora perseguitato ingiustamente e vigliaccamente come Berlusconi. IL NOSTRO PAESE E’ SOTTO IL TALLONE DI UNA DITTATURA DI MAGISTRATI INFEDELI.

  6. Ieri sera, 12 novembre, sul tardi ho assistito ad una trasmissione sul caso Enzo Tortora! Unica nel palinsesto della giornata! Stranamente, se pur stranamente condotta da un presentatore di sinistra, si svolgeva su canale 5 di Mediaset! Scommetto che in questa settimana la stragrande maggioranza dei comunisti vanno al cinema o a letto presto!!

  7. Un grande uomo, VERO ITALIANO!!! Che ha detto una verità INCONFUTABILE, che questo è un REGIME (comunista) senza Speranza dove si pratica un terrificante utilizzo della giustizia politica, le menzogne comuniste sono una verità rivoluzionaria figuratevi sceneggiate in un tribunale del REGIME!!!! Tortora ha detto ai suoi AGUZZINI!!! “Io sono innocente spero che lo siate anche voi” Aguzzini tutti promossi in una carriera di REGIME.

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