Micol Ronchi: “Non c’è più trasgressione!”

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Playmate per Playboy Italia, ha accompagnato Hugh Hefner al Festival di Sanremo. Attrice, speaker radiofonica, modella, showgirl, stand up comedian, articolista per MOW Men On Wheels, l’abbiamo vista al Chiambretti Night, inviata di Lucignolo e opinionista in celebri programmi tv, per poi ascoltarla a Radio m2o, Radio 101, Radio m2o e Radio Bau, web radio dedicata agli animali e al green. Lei è Micol Ronchi e dalla tv alla radio alla Stand Up Comedy oggi è con noi. Tra(sgre)dire è anche un po’ tradire per il grande Tinto Brass («gli sono passata davanti e contemplando il mio sedere ha commentato: “signorina lei avrà un grande futuro”»), ma la trasgressione è uscita dai radar e parafrasando il vecchio adagio (“non c’è più religione”) diciamo con lei che oggi non c’è più trasgressione: «La trasgressione, quella vera, non penso esista più. Cosa vuol dire essere trasgressivi? Fare qualcosa che stupisca gli altri?». Ma Micol Ronchi, oltre ad amare gli animali, ha un’altra dote non comune: l’ironia. Che, unita all’intelligenza (Schopenhauer ce l’insegna), è merce rara fra gli umani. OFF l’ha intervistata.

Mi viene in mente la scena di Profondo Rosso dove Eros Pagni chiede a David Hemmings che lavoro fa e quando questi gli dice che è un musicista lui risponde trangugiando un tramezzino: “Ah, anche mio cugino suona…come si chiama?, il violino… Insomma lei non lavora!”. Micol, che lavoro fai?

La cazzona. Ma molto bene.

Sei molto attiva sui social. Come bilanci la tua vita privata con la tua vita pubblica?

Ho una vita sessuale, ma fortunatamente non ho una vita privata. Al momento non desidero niente meno di una relazione. O meglio la vorrei, in questo modo potrei pormi il problema su come bilanciare le due cose e risponde alla domanda in modo brillante. Ma attualmente la mia parte romantica è dedicata a uno degli uomini più freddi che conosco. E sì , sono donna, etero cisgender a Milano. Incredibile.

Hai detto: “La trasgressione è come il concetto soubrette in Italia: estinta”. Cioè vuoi dire che uomini e donne son diventati tutti dei posapiano?

Uno dei miei guilty pleasure è fare dichiarazioni che non hanno né capo né coda durante le interviste. È una delle cose che mi diverte di più in assoluto, forse più di Tetris e scala 40. La trasgressione, quella vera, non penso esista più. Cosa vuol dire essere trasgressivi? Fare qualcosa che stupisca gli altri? Che li disturbi? Se è legata alla sessualità o all’apparire, allora non esiste più. Paradossalmente una cosa che può scioccare gli altri è essere gentili. Paradossalmente essere una voce fuori dal coro oggi potrebbe voler dire essere semplicemente gentili. In modo genuino, onesto.

La Stand Up Comedy in Italia sta crescendo. Come ti sei avvicinata a questo mondo e quali sono le sfide che hai affrontato come donna in questo ambiente?

Ho sempre desiderato usare le battute come mezzo per dire quello che penso del mondo. Non che quello che penso debba risultare interessante per qualcuno, ma è il mio modo per affrontare quello che mi circonda. Ho iniziato per esorcizzare un grande dolore, romantico ovviamente. Un cretino che mi ha fatto inutilmente del male è diventato un fantastico soggetto per un monologo comico. Come donna non so bene quali difficoltà potrei incontrare in più rispetto a un uomo, il mondo della Stand Up Comedy è piuttosto tossico per tutti a prescindere dal genere. Al massimo sono in crisi creativa.

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Ma è vero che Tinto Brass aveva fatto anche con te la prova della moneta?

Più che altro gli sono passata davanti e contemplando il mio sedere ha commentato: “signorina lei avrà un grande futuro”.

Tu ami molto gli animali, pensi che ci sia qualcosa da imparare per noi umani da loro?

Avere un animale ci aiuta a ritrovare quel minimo di contatto con la natura che noi poveri pirla abbiamo ampiamente perso.

Hai detto: “Faccetta nera ha mantenuto la sua connotazione, Bella Ciao te la cantano cani e porci”. Micol Ronchi, si spieghi, sapendo che lei ha il diritto di rimanere in silenzio, che qualsiasi cosa dirà potrà essere contro di lei e che ha diritto a un avvocato, se non può permetterselo gliene sarà assegnato uno d’ufficio

E che c’è da dire? Ho smesso di contare i remix che hanno fatto su Bella Ciao.

Mi pare che curi anche una rubrica per cuori infranti, una cosa che sa d’altri tempi, anche se adesso Caterina Balivo segue la posta del cuore sul quotidiano il Giorno. E la Dottoressa Ronchi ha detto: “metto al servizio della comunità la mia esperienza da “vecchia gallina con tendenze amorose tipiche di un pilota di caccia giapponese della Seconda Guerra Mondiale”. Cioè adesso le tue relazioni sono irrimediabilmente votate all’harakiri?

Ho sempre pescato nello stagno dei peggiori. La questione non è cambiata, semplicemente adesso non ci investo più assolutamente nulla. Permettimi di citare una filosofa moderna, Grazia Sambruna, temibile penna del Corriere e grande amica: “l’amore è una truffa sentimentale”.

Piero Chiambretti, con cui hai lavorato, conduce il programma Donne sull’orlo di una crisi di nervi: se ti chiedesse se sei sull’orlo di una crisi di nervi, cosa gli diresti?

Gli risponderei che è una domanda retorica. Mi conosce da abbastanza tempo per sapere che sono sull’orlo di una crisi di nervi costante per colpa di quelli come lui.

Come lui nel senso del modo in cui conduce il suo talk show?

No, come lui nel senso degli uomini.

Che differenze trovi tra parlare in radio, fare un podcast e fare stand-up comedy?

Nessuna. Faccio tutto a caso con la testa fra le nuvole. A volte mi vengono bene. Altre no .

Alla base c’è sempre la scrittura: ci sono argomenti inesplorati che ti piacerebbe affrontare in futuro?

Non saprei sinceramente cos’è rimasto di inesplorato. Personalmente mi accontenterei di riuscire ad affrontare i temi pop con un minimo di originalità.

Ci sono degli attori o autori italiani o internazionali, che ti hanno ispirato di più?

Anthony Hopkins, sempre sia lodato, qualche tempo fa ha detto: vai avanti. Vai avanti anche se non ci credi. Ho pensato: il maestro sta palesemente parlando a me.

Guardando indietro ai tuoi esordi televisivi, c’è qualcosa che faresti diversamente oggi?

Non penso troppo al passato. E se è per quello manco al futuro. Mi vivo il presente sperando di non avere continuamente troppa fame. Odio stare a dieta.

Come ti vedi tra dieci anni?

Felice. E spero non a dieta. E soprattutto a teatro.

Quest’ultima domanda la fai tu, io ti do la mia risposta.

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