“Avanti Avanti” il corto di Bracco:”Racconto la storia del nostro Paese e le gradi passioni sociali”

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Presentato  a Palazzo Madama, il cortometraggio “Avanti Avanti”, dedicato alla figura di Sandro Pertini, porta la firma del regista Marco Bracco che racconta la seconda metà del XX secolo insieme a Katia Ricciarelli e Maria Grazia Cucinotta.

Da dove nasce l’idea del cortometraggio “Avanti Avanti”?

Il progetto del cortometraggio nasce da un mio soggetto originale che poi è stato rielaborato con l’apporto della sceneggiatrice Alessandra Giordano. La storia si concentra sulla vita di due personaggi simbolo ma di fantasia: Nino un partigiano socialista e Marcello che al contrario milita tra le file della Repubblica Sociale Italiana. Entrambi incarnano il 1900 nelle versioni differenti del Socialismo. Il socialismo di Nino, riferimento di fantasia a Pertini, è di stampo riformista mentre quello di Marcello  rappresenta  una visione nazionalista che definirei mussoliniana. Rimanendo assolutamente super partes lo scopo del cortometraggio è quindi quello di mettere a confronto due visioni profondamente diverse pur avendo la stessa matrice. In sostanza definirei “Avanti Avanti” un film di grandi passioni non solo politiche e sociali ma anche travolgenti passioni private grazie alla figura della seducente Malena, una femminista ante litteram che anticipa di parecchi decenni quella che poi sarà la donna della contestazione dei primi Anni Settanta.

Hai collaborato alla sceneggiatura per creare la base della tua regia?

In qualche modo ho partecipato come dicevo alla stesura della sceneggiatura insieme a Rosa Ivanna Pintus, pseudonimo della Giordano. Come la maggior parte dei registi anche io imposto infatti le basi della regia proprio grazie alla creazione dei dialoghi.

Le riprese saranno effettuate a Genova. A che punto siete con l’organizzazione per iniziare a girare ?

L’inizio delle riprese è previsto per fine primavera e inizio estate quindi approssimativamente all’inizio di giugno.

Ti senti coinvolto anche sentimentalmente in questo progetto?

Fondamentalmente direi di sì come è sempre avvenuto quando ho affrontato una regia che sia teatrale o cinematografica. La storia che un regista va a raccontare io credo che tocchi il suo interesse, le sue passioni così come anche le motivazioni culturali e artistiche che in qualche modo lo identificano. In particolare sono innamorato di questo film e dei suoi personaggi e sono molto contento di lavorare con tutti i componenti del cast tra cui spiccano volti molto noti del cinema italiano e internazionale ma anche volti emergenti. Katia Ricciarelli, talento di fama internazionale interpreta per esempio la Malena adulta degli anni Novanta mentre la giovane Barbara Francesca Ovieni veste i panni della giovane ninfa.

Dal corto verrà estratta una miniserie targata RAI, sarai tu a dirigerla?

Sarò sempre io a dirigere la miniserie televisiva di  due puntate da due ore ciascuna e ne ho già scritto il soggetto. Attualmente abbiamo iniziato a buttare giù una bozza  della sceneggiatura sempre in collaborazione con Alessandra Giordano. Tuttavia, la miniserie, a differenza del cortometraggio, si comincerà a girare non prima del 2025 visto che ora mi devo concentrare su quello che io considero una sorta di puntata pilota di trenta minuti, presentata in veste di cortometraggio. L’intento immediato è quello di presentare il corto a festival europei ed intercontinentali attraverso la distribuzione su piattaforme web. Per ciò che riguarda l’Italia l’idea è quella di distribuirlo anche su reti televisive nazionali.