San Francesco, il più pop dei santi è stato scelto da Giovanni Scifoni, cattolicissima star del piccolo schermo, di ritorno a breve su Rai Uno insieme al cast di DOC nelle tue mani, come protagonista intorno al quale costruire il suo ultimo spettacolo.
One man show, accompagnato da una band composta da strumenti antichi e capitanata da Luciano Di Giandomenico, dove l’eclettico ed affascinante interprete romano canta, balla e recita con piglio da cantastorie medievale. Ma perché proprio il patrono d’Italia? Perché, secondo il buon Scifoni, San Francesco oltre che fondatore dell’ordine dei frati minori era soprattutto un artista, un oratore in grado di tenere in pugno le folle grazie alle sue prediche visionarie.
Per un’ora e mezzo il protagonista ci racconta la storia del frate non solo a partire dal momento della sua conversione ma anche dalla sua nascita, discettando addirittura sulle sue caratteristiche fisiche, piuttosto brutte a dispetto delle rappresentazioni cinematografiche dove Francesco è stato interpretato, tra gli altri, da Raoul Bova e addirittura dall’ex Sex simbolo tenebroso Mickey Rourke.
Si ride con Scifoni, anzi si sorride alle sue descrizioni benevole ma pur sempre stuzzicanti, alla sue molteplici interpretazioni visto che sul palco oltre che nelle vesti del santo l’attore si esibisce nel ruolo di frate Rufino. Fu infatti il giovane dalle nobili discendenze che dall’inizio seguì e sostenne il “poverello” nella sua esistenza da ultimo degli ultimi e gli stette vicino fino alla fine, fino al giorno in cui gli comparvero le stimmate e anche fino al gran finale, in cui anche per Francesco sopraggiunse la morte corporale da cui nessuno di noi può sfuggire.
Si conferma un fuoriclasse Giovanni Scifoni non solo come attore ma anche nelle vesti di illustratore. Durante la performance teatrale infatti, l’attore si diletta in una efficace trasposizione grafica dell’immagine del protagonista umbro che inizialmente richiama la basilica di Assisi, almeno secondo chi scrive, ma via via si delinea nel volto barbuto del frate che tutti noi riconosciamo. In scena al Teatro Sala Umberto di Roma fino al prossimo 23 dicembre per trascorre un’ora e mezza lontani dal logorio della vita moderna.