“O Capitano, mio Capitano!” A Sulmona in scena L’Attimo Fuggente

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Sbarca a Sulmona, al Teatro Maria Caniglia, lo spettacolo L’attimo fuggente prodotto da STM Live e promosso da Meta Aps, che andrà in scena sabato 8 aprile alle ore 18.

La Scuola del Teatro Musicale è il centro di formazione e produzione per il Musical riconosciuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca e sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo che ha sede al Teatro degli Arcimboldi di Milano e al Teatro Coccia di Novara. La mission della Scuola è fornire il più alto livello di formazione artistica a interpreti e creativi di talento provenienti da tutto il mondo, in modo che possano realizzare pienamente il loro potenziale come artisti e professionisti. Dalla fondazione ha prodotto Next to Normal, Green Day’s American Idiot, Le Nozze di Figaro, Ami e Tami, L’Attimo Fuggente, tick, tick… BOOM! e Completamente Esaurito.

Con Luca Bastianello nei panni del Professor Keating e Nicolò Bertonelli in quelli dello studente Neil Perry, saliranno in scena insieme a loro altri 8 giovani attori.  Lo spettacolo vede alla regia Marco Iacomelli, alla Regia Associata Costanza Filaroni, alle Scene e Costumi Maria Carla Ricotti, al Disegno Luci k5600 Design, al Disegno Fonico Donato Pepe, ai Video Massimiliano Perticari, alla Musica Marco Iacomelli e Venere, alla Produzione Esecutiva Davide Ienco.

L’Attimo Fuggente è una storia d’Amore. Amore per la poesia, per il libero pensiero, per la vita. Quell’Amore che ci fa aiutare il prossimo a eccellere, non secondo i dettami sociali strutturati e imposti ma seguendo le proprie passioni, pulsioni, slanci magnifici e talvolta irrazionali. Seguendo quegli Yawp che spingono un uomo a lottare per conquistare la donna amata, a compiere imprese per raggiungere i tetti del mondo, a combattere per la giustizia con la non violenza.

Tom Schulman ha scritto una straordinaria storia di legami, di relazioni e di incontri che cambiano gli uomini nel profondo. L’Attimo Fuggente rappresenta ancora oggi, a trent’anni dal debutto cinematografico, una pietra miliare nell’esperienza di migliaia di persone in tutto il mondo.  Portare sulla scena la storia dei giovani studenti della Welton Academy e del loro incontro col il professor Keating significa dare nuova vita a questi legami, rinnovando quella esperienza in chi ha forte la memoria della pellicola cinematografica e facendola scoprire a quelle nuove generazioni che, forse, non hanno ancora visto questa storia raccontata sul grande schermo e ancora non sanno “che il potente spettacolo continua, e che tu puoi contribuire con un verso”, così ha dichiarato il regista dello spettacolo Marco Iacomelli.

Tutto ha inizio nel 1959, quando l’insegnate di letteratura John Keating viene trasferito al collegio maschile “Welton”. John è un professore molto diverso dai soliti insegnanti: vuole che i ragazzi acquisiscano i veri valori della vita, insegnando loro a vivere momento per momento, perché ogni secondo che passa è un secondo che non tornerà mai più. Cogliere l’attimo è ciò che veramente conta, e vivere senza rimpianti. L’entusiasmo di Keating conquista lo studente Neil Perry componente della setta segreta “I poeti estinti” di cui fa parte anche Charlie Dalton. Quest’ultimo inserisce nel giornale scolastico la richiesta di ammettere anche le ragazze nel collegio maschile, destando l’ira del preside Nolan e venendo punito. Nel frattempo Perry, seguendo la filosofia del professore, si dedica al teatro, la sua vera passione. Il padre di Neil non accetta che il figlio si dedichi a un’attività che possa distrarlo dagli studi ed esige che il ragazzo lasci immediatamente la compagnia. Neil disobbedisce debuttando sul palco e strappando grandi applausi grazie al suo talento. Il padre, furioso, riporta il figlio a casa avvertendolo che lo avrebbe iscritto a un’accademia militare e che avrebbe studiato per diventare medico. Neil, disperato, prende la pistola del genitore e si suicida. La tragedia induce il preside Nolan a espellere il professor Keating per aver spinto il ragazzo a inseguire i suoi sogni, contrari a quelli del padre. L’intera classe di Keating dà l’addio al professore, salutandolo in piedi sui banchi con “O capitano! Mio capitano!”