Un riuscito mix fra pop e soul con influenze urban, per dire come talvolta si corra il rischio di essere egoisti in amore pur di non rimanere soli. Ed è proprio “Egoista” il titolo del pezzo che Shari (al secolo Shari Noioso) porta in gara al Festival di Sanremo, dopo aver conquistato un posto fra i Big a Sanremo Giovani con “Sotto Voce”. Una canzone coerente con il nuovo percorso che l’artista di Monfalcone (classe 2002 ed ex supporter de Il Volo) ha inaugurato dal 2020, abbracciando contenuti intimisti, anche sofferti, con sonorità che spaziano dal nu-soul al rap passando per r’n’b ed elettronica. Co-autori del brano Salmo (Maurizio Pisciottu), produttore di Shari, Riccardo Puddu e Luciano Fenudi. “Il pezzo è nato in un momento in cui durante l’estate, provando a scrivere brani nuovi, non riuscivo a concentrarmi – racconta – Con “Egoista” mi sono sbloccata e sono tornata a comporre. La stesura è venuta naturalmente così come interpretare in prima persona una donna egocentrica. Mi è capitato spesso di esserlo nelle relazioni sentimentali; ogni parola del testo è infatti autobiografica”.
Un brano quindi che riannoda un fil rouge con la stessa “Sotto Voce”. Dal pop sentimentale di “Stella”, presentata a Sanremo Giovani 2019, sei passata a sonorità e tematiche profondamente diverse. Anche il cambiamento di sound nasce da esperienze autobiografiche?
Sì, contenuti e sound nascono da esperienze personali e dal mood triste che spesso mi prende la sera. Tant’è che mi capita di scrivere durante la notte non riuscendo spesso a dormire. I miei pezzi hanno tutti una struttura pop, con melodie di quel genere che però maturando ho affiancato a sonorità che sentivo più mie e a produzioni più “cattive” rispetto a quanto realizzato in passato. Sono canzoni che mi rispecchiano di più come persona, che raccontano un carattere non esattamente “da principessa”, perché principessa non lo sono proprio.
Nella prima tranche del tuo percorso sei stata anche supporter de Il Volo, a soli 13 anni, in un loro tour nazionale, subito dopo la partecipazione a “Tu sì que vales”. Che ricordo hai di quell’esperienza?
Non smetterò mai di ringraziare i ragazzi de Il Volo per avermi permesso così piccola di esibirmi in quasi tutti i palazzetti dello sport italiani. Cantare già a quell’età su dei palchi importanti è qualcosa di sorprendente e formativo, che ti abitua ad essere un’artista completa, a tenere il palco.
Ti ispiri ad artiste straniere del calibro di Little Simz, Pip Millett, Arlo Parks e FKA Twigs. Hai anche qualche nome italiano fra i tuoi riferimenti musicali?
Sicuramente Zucchero e Mina. Lui è un cantautore che nella sua musica black realizza arte pura; Mina è una voce strepitosa capace di regalarmi emozioni ogni volta che la ascolto. L’ho conosciuta da piccolissima grazie a mio padre, che mi ha fatto crescere con le canzoni di questa icona della musica italiana.
E proprio Zucchero sarà omaggiato da te e Salmo nella serata dei duetti con un medley di “Hai scelto me” e “Diavolo in me”, brani cult del bluesman emiliano. Perché proprio questi due pezzi?
Il primo è un brano struggente e profondo, una canzone d’amore commovente. Il secondo ha un mood totalmente agli antipodi, più rock, e nel medley porta in una dimensione diversa. Li riproporremmo nel nostro stile e sarà davvero una bella sorpresa.