Impara l’Arte e mettila dalla parte del dolore. Sui passi della violenza è una mostra itinerante, nata da un progetto di comunicazione creativa, a cura dell’Unione Nazionale Vittime (UNAVI). Capire la sofferenza delle vittime utilizzando come metafora il viaggio e l’arte, per andare oltre e continuare a vedere. Il progetto non tradisce il principale veicolo di comunicazione – la parola – ma la amplifica, tanto da prevedere, accanto a ogni dipinto, una frase che lo contestualizzi, che ne potenzi il messaggio. Un salto lungo 14 passi tra vita vera e percezione della realtà, un sentiero tra i rivoli nascosti dell’anima delle vittime, una condanna nei confronti del delinquente e di chi finge di non vedere e a volte anche di non sentire.
Ci racconta Paola Radaelli, presidente dell’associazione UNAVI: “ I quadri sono 14 in riferimento alle 14 stazioni della via Crucis, infatti la mostra si chiama “Sui passi della violenza”. Quattordici rappresentazioni artistiche dei drammi della violenza, perché l’arte visiva, nella sua dominante percettiva dimensione espressiva, è un percorso di scoperta di sensazioni e di emozioni, arricchimento e spunti di lavoro per comprendere i sentimenti delle vittime e dei loro familiari, con una creazione di un percorso utile a stimolare e che ricordi come, partendo dall’educazione del sé, si possa vivere in un mondo migliore e si possa dare anche un modo visivo ma anche che si tocchi e comunque che rimane nella mente e nel sentimento delle persone del pubblico che verrà a vedere e anche delle Istituzioni, affinché ci possano aiutare nel trovare delle soluzioni migliorative per le famiglie delle vittime e per le vittime stesse.”
I quadri esposti sono opera di Sergio Brambillasca, ognuno di essi è accompagnato da un verso, una frase, una riflessione. Quattro di questi scritti sono firmati dall’artista stesso, insieme ad autori d’eccezione come l’attore Luca Ward, il vicedirettore de IL Giornale Francesco Maria Del Vigo, il giornalista de la7 Roberto Bernabai, il giornalista de il Giornale, Andrea Gianni, mentre gli altri sono stati realizzati dai membri dell’associazione.
Le opere rappresentano “eventi violenti noti alla cronaca, per sensibilizzare e non dimenticare il tema della violenza che tanto affligge la nostra società. L’arte diventa la cassa di risonanza di un enorme e grave problema sociale. Attraverso le rappresentazioni visive si vuole far riflettere sulla realtà che stiamo vivendo in questo particolare momento storico. La violenza ha infinite sfumature e dolorose conseguenze, molte evidenti allo sguardo, altre più subdole, ma non meno devastanti. Lo scopo della mostra itinerante, che gli organizzatori vorrebbero portare anche nelle scuole, è coinvolgere l’opinione pubblica sui sentimenti. L’arte non è solo bellezza, ma anche e soprattutto denuncia e voce per chi voce non ha. L’arte diventa espressione di emozioni, dolori e di riscatti. La volontà che ha animato le opere è quella di accomunare la sofferenza di Gesù, attraverso il cammino della Via Crucis, con la sofferenza delle vittime e dei familiari.
Il 22 novembre, Sergio Brambillasca ha ritirato il premio MEDE@ 2022 Gran Galà per la solidarietà (madrina Anna Fendi), contro la violenza di genere, consegnato alle personalità che in vario modo si sono impegnate a prevenirla: un riconoscimento ulteriore per la mostra e per i suoi promotori, nonché per l’arte come vettore di messaggi sociali.