Inno alla leggerezza, la musica al femminile di Luci al Neon

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Non esiste un amore più bello di quello che nasce sotto un palco. Ne sono convinte le Luci al Neon, band tutta al femminile composta da tre talentuose girls – Kris, Alena Mengo e Francesca Avolio – che sono usciti con il nuovo singolo Al Palalottomatica, un vero e proprio inno alla leggerezza. Senza divagazioni, Luci al Neon confermano la notevole capacità di arrivare al cuore del pezzo, assolutamente convincenti e soprattutto contagiose. D’altronde, come il precedente singolo Kawasaki, dietro la genesi di al Palalottomatica ci sono due grandissimi professionisti; infatti, questo follow up dal ritmo cavalcante è ancora una volta il frutto della proficua collaborazione con il producer Leo Pari e il manager Stefano Borzi. 

Come nasce il vostro brano “Al Palalottomatica”?

Il brano nasce dal desiderio di raccontare con semplicità la condivisione che si crea durante un concerto, dove lo scambio di emozioni tra pubblico e artista crea quella “scossa sotto pelle” che lascia ricordi indelebili di cui non puoi farne più a meno.

Questo singolo farà parte di un album?

No, in realtà questo secondo brano fa parte di una trilogia, stessi autori stesso produttore, che si concluderà con l’uscita del terzo singolo agli inizi del prossimo anno.

Luci al neon: come mai avete scelto questo nome per la vostra band?

Il nome nasce nel periodo più buio della pandemia. Rappresenta la voglia di rinascere e di brillare nuovamente e perché non farlo proprio su un palco. Oltretutto, dal vivo ci esibiamo con delle lampade al neon accanto ad ognuna di noi, perché ci piacciono molto e si sposano con il nostro sound. 

Qual è l’insegnamento più importante che avete appreso da questa collaborazione tutta al femminile?

Abbiamo imparato a coltivare la fiducia e la stima reciproca, pur mantenendo la propria identità.

Come definireste il vostro stile musicale?

Il genere Indie Pop ci rappresenta molto, perché è una delle poche realtà musicali in grado di proporre idee innovative, sia a livello di sonorità che di contenuti.

Qual è la vostra fonte d’ispirazione?

Gli anni ‘80 sicuramente. Il nostro sound richiama i suoni di quegli anni attraverso l’utilizzo di sintetizzatori cosi come hanno inciso anche sulla stesura dei testi, sempre più efficaci e diretti.

Quanto conta per voi la dimensione live?

E’ fondamentale tanto da dedicargli l’intero brano. Il nostro sogno più grande è proprio quello di suonare al Palalottomatica.

Vi piacerebbe salire sul palco dell’Ariston?

Sarebbe il coronamento perfetto per chi come noi lavora duramente ogni giorno, con passione e dedizione.

Quali altri progetti avete nel cassetto?

Abbiamo in programma di promuovere tutta la nostra musica – brani giù usciti e quelli di futura pubblicazione – in un tour itinerante che si dovrebbe tenere la prossima estate.