Alla scoperta della “Pasionaria” Frida, il racconto di Salvo Nugnes

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“Dal momento che i miei soggetti sono stati sempre le mie sensazioni, i miei stati mentali e le reazioni profonde che la vita è andata producendo in me, ho di frequente oggettivato tutto questo in immagini di me stessa, che erano la cosa più sincera che io potessi fare per esprimere ciò che sentivo dentro e fuori di me”  così scriveva Frida Khalo, artista e donna capace di indagare i suoi sentimenti e le sue emozioni più profonde.

Frida nacque il 6 luglio 1907, il suo nome evoca immagini del surrealismo messicano, sebbene lei lo abbia sempre rinnegato. Una delle artisti più interessanti del secolo scorso, le sue passioni erano la politica e la pittura. Influenzata dalle idee del nazionalismo rivoluzionario del suo Paese, Frida indossava lunghe gonne messicane, fiocchi intrecciati con nastri colorati, collane e orecchini in stile precolombiano.  Le sopracciglia nere, folte, che circondavano il suo sguardo magnetico e volitivo. La sua bellezza ribaltava decisamente qualsiasi canone estetico classico ed è ben rappresentata in  Autoritratto come Tehuana (1943) dove si raffigurò come una messicana “autentica”. La sua estrosità e il suo carisma hanno conquistato grandi intellettuali da Diego Rivera, a Nicholas Muray,  fino all’italiana Tina Modotti. Icona di indipendenza, dalla straordinaria energia e attaccamento alla vita.

Salvo Nugnes scrittore e reporter ripercorre le tappe salienti della vita di un’icona dell’arte del Novecento. Il libro “Frida, la mia storia vera” (2022) affida la prefazione alla giornalista Silvana Giacobini, già direttore di Chi. L’opera rientra nella collana “Storie. I protagonisti” della casa editrice Edizioni Art Factory, che ha all’attivo numerose pubblicazioni di cataloghi d’arte, monografie, libri di poesia e narrativa contemporanea di illustri personalità.

Frida è emblema di volontà, di consapevolezza del sé; racconto universale delle sofferenze bagaglio e fardello di qualsiasi donna e della sublimazione di tali cicatrici in arte. In un suo commento critico Vittorio Sgarbi definisce l’idea “creativa e vincente per portare ai più la storia della grande artista”. Nugnes affida ad una narrazione in prima persona proprio come ad un diario personale, il racconto di formazione della pittrice. Dall’infanzia cagionevole segnata dalla malattia; al tragico incidente che la rese irrimediabilmente invalida; dall’amore travagliato per l’artista messicano Diego Rivera ai suoi continui tradimenti, dalle sue incessanti sofferenze fisiche e psichiche, fino al rapporto salvifico con l’arte. Lo scontro tra il suo desiderio di felicità e la costante minaccia della sua stessa distruzione. Frida catturò nei suoi quadri la dicotomia tra i sogni (il desiderio d’amore e passione) e la realtà (la sofferenza e l’impotenza). Il libro raccoglie curiosità, aneddoti, episodi particolari della “pasionaria” Frida. Grazie al ricco corredo di immagini storiche e foto delle opere più celebri, l’opera offre una lettura facile e godibile: “Ho immaginato questo libro – commenta Nugnes- per raccontare in modo diretto la vita e l’arte di una donna che ritengo straordinaria. Un vero modello a cui ispirarsi. Frida ha dato tanto in termini di stile, arte e amore, nonostante la sorte le abbia voluto togliere molto.”