Le nuove produzioni 4.0 sono già approdate alla Mostra Internazionale d’arte Cinematografica di Venezia da diversi anni. E’ fra i primi Festival al mondo che ha posto un’attenzione graduale alla declinazione dell’audiovisivo innovativa, unica ed affascinante presentando opere realizzate in realtà virtuale.
Nel 2016 la Mostra ha, infatti, dato spazio al VR Theater, dal 2017 al 2019 ha dato vita alla prima competizione in Realtà Virtuale e si appresta in questa nuova magica edizione ad inaugurare “Venice Immersive” che includerà tutti i mezzi di espressione creativa XR – Extended Reality: video 360° e opere XR di qualsiasi durata, incluse installazioni, live performance e mondi virtuali.
Le opere saranno presentate a Venice Immersive Island (Isola del Lazzaretto Vecchio) che fantasiosamente sembra catapultata nella realtà direttamente dal Metaverso. Ma l’innovazione non finisce qui. Infatti sarà presentata persino una selezione di 30 mondi virtuali accessibile attraverso world- hop tours che avverranno su VRChat.
Questa 79° edizione non si ferma quindi a sperimentare e proporre, ma entra nel vivo delle realizzazioni produttive digitali puntando dritto al mercato. Lo testimonia anche la scelta di una prestigiosa giuria internazionale presieduta da May Abdalla, regista e documentarista per BBC, Channel 4 e Al Jazeera con un’approfondita conoscenza delle nuove tecniche digitali nell’audiovisivo.
Da parte di un’istituzione cinematografica che compie oggi ben 90 anni, riconoscere il valore di queste forme espressive moderne e consolidate fra le nuove generazioni, segna un momento importante che unisce definitivamente il mondo della tradizione cinematografica con le nuove forme di storytelling.
L’universo delle immagini in movimento sta vivendo un profondo cambiamento a livello produttivo, creativo e nelle pratiche di fruizione. Le esperienze con i visori per la realtà virtuale, il videomapping e i videogiochi sono solo alcuni degli approcci attraverso cui registi, designer, artisti stanno arricchendo le possibilità del cinema. Ed è questa generazione che ha la fortuna di assistere ad una trasformazione tecnologica esponenziale in rapidissima evoluzione nel mondo delle immagini.
Le nuove produzioni audiovisive hanno ampliato i modelli cinematografici e televisivi. Hanno preso coscienza di nuovi generi, tecnologie, piattaforme, nuovi sistemi produttivi e distributivi, nuovi gusti di fruitori sempre più eterogenei e hanno di fatto recepito diverse modalità di racconto dando vita allo storytelling digitale. E’ come immaginare una vera e propria nuova galassia fatta di webserie, idocs, contenuti transmediali, storytelling interattivi, videomapping, realtà virtuale, realtà aumentata e molto altro ancora.
Diventa fondamentale perciò che l’intera filiera produttiva stare al passo con queste evoluzioni sperimentando nuovi linguaggi sempre più graditi al pubblico e ai giovani, imprenditori del futuro prossimo.
Le nuove piattaforme, oggi più che mai, necessitano di una regolamentazione affinché sia stabilita convenzionalmente un’etica di utilizzo dei nuovi strumenti adoperati nel miglior modo possibile. Perché ogni realtà offre milioni di opportunità, ma può nascondere qualche minaccia soprattutto nei confronti di chi, come adolescenti e minori, si avventura quotidianamente in queste strade virtuali senza alcuna guida.
La Direzione di Alberto Barbera alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia da anni accoglie e valorizza la galassia del digitale come nuova frontiera per il mercato dell’audiovisivo. Il Festival ospita eventi multipiattaforma a scopo divulgativo e formativo rivolti a tutelare e ad orientare nella fruizione le nuove generazioni.
Il Cinema italiano ha sempre regalato sogni al mondo intero. Basta pensare alla genialità, per esempio, di Carlo Rambaldi maestro degli effetti speciali. La sua voglia di innovazione e di sperimentazione ha contribuito a realizzare capolavori come King Kong, ET, Alien, tre Premi Oscar. Ecco, se fosse nato oggi, quanti meravigliosi sogni affini alla realtà avrebbe potuto farci godere? E chi sono i creators digitali se non dei moderni artigiani che adoperano la tecnologia?