La nuova stagione della Sala Umberto, ora centro di produzione teatrale

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Gli ultimi due anni hanno lasciano sul tappeto problemi insoluti e tante ferite, soprattutto un vuoto di relazioni potente, in cui si è percepito forte il distacco dal teatro, ed è venuta a mancare la sua funzione catartica come luogo di mediazione della tragedia umana, in tutte le sfumature interiori ed esterne all’essere umano. Lo ha affermato con profondo convincimento e la fermezza tipica di chi può finalmente tornare a “proporre” una passione mai sopita, Alessandro Longobardi, direttore artistico della Sala Umberto di Roma, che ha presentato in streaming alla stampa e agli addetti ai lavori le proposta culturale della stagione teatrale 2022/2023

Annunciando con orgoglio che la Sala Umberto è diventata un centro di produzione teatrale ufficialmente riconosciuto dal Mic, ne ha ribadito la funzione socialmente significativa:”Come Centro, ci impegneremo a creare “comunità” – ha detto –  a leggere il territorio ove insistono varie micro realtà che potranno trovare in noi un riferimento”. Fondamentale, secondo il direttore della struttura, uno sguardo attento alle nuove generazioni, e quindi alla formazione, attraverso un approccio multidisciplinare, dove i linguaggi a disposizione del racconto possano sollecitare emozioni e pensiero critico. Il teatro anche come valida alternativa al digitale – secondo Longobardi – che, dopo due anni di chiusura Covid, ha preso ancor più il sopravvento sull’analogico. Una iattura distopica da superare – ha detto – per riportare la gioia e il valore dello stare insieme”.

Ricco e interessante il programma della nuova stagione con diciassette titoli, cui probabilmente se ne aggiungeranno altri due. Si aprirà dal 27 settembre al 2 ottobre con “Immacolata Concezione”, produzione Vucciria Teatro ambientata in un bordello siciliano del 1940, alla vigilia della guerra. Grande attesa dal 4 al 16 ottobre per “Doctor Faust e la ricerca dell’eterna giovinezza”, rielaborazione del “Faust” di Goethe diretta da Stefano Reali, con Giampiero Ingrassia nel doppio ruolo di Faust e Mefistofele.  Segue lo storico testo di Giorgio Gaber e Sandro Luporini “Far finta di essere sani” (18-30 ottobre), monologhi e canzoni con Andrea Mirò, Enrico Ballardini e Musicadaripostiglio. 

Dall’1 al 13 novembre spazio a “Qualcuno volò sul nido del cuculo” di Milos Forman, adattato per il teatro da Maurizio De Giovanni, con la regia di Alessandro Gassmann, e interpretato da Daniele Russo e altri undici attori. Dal 15 novembre al 4 dicembre “A che servono questi quattrini”, commedia sull’uso del paradosso, diretta da Andrea Renzi, con Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Luciano Saltarelli, Chiara Baffi e Fabrizio La Marca. Dal 6 al 30 dicembre spazio alla nuova produzione “Beginning – L’amore che non ti aspetti”, per la regia di Simone Toni, con Francesca Inaudi e Giovanni Scifoni.

Per le festività natalizie un capolavoro del teatro napoletano, ”La cantata dei pastori” (dal 3 al 15), sulla nascita di Gesù, con la regia di Lamberto Lambertini. Protagonisti Peppe Barra e Lalla Esposito, nei rispettivi panni di Razzullo e Sarchiappone. A seguire 50 anni di storia del rock, tra parodie e sberleffi, con gli Oblivion, diretti da Giorgio Gallione in “Oblivion Rhapsody” (17-29). Dal 31 gennaio  al 12 febbraio “Il compleanno” di Harold Pinter, con la regia di Peter Stein. Un testo sul potere distruttivo della colpa, con Maddalena Crippa ed Alessandro Averone. Debutto assoluto per il testo brillante di Peter Quilter “Bloccati dalla neve” (14-26 febbraio), con Enzo Iacchetti e Vittoria Belvedere diretti da Enrico Maria La Manna, sul tema dell’isolamento e della convivenza in una situazione limite. Dal 28 febbraio al 5 marzo “Festen- Il gioco della verità”, diretto da Marco Lorenzi, con Danilo Nigrelli e Irene Ivaldi. Dal 7 al 12 marzo spazio a “La corsa dietro il vento“ di Gioele Dix, dai racconti di Dino Buzzati. Segue “Le ferite del vento” (14-19), con la regia di Alessio Pizzech e le musiche di Paolo Coletat. Sul palco Cochi Ponzoni e Matteo Taranto. Dal 21 marzo al 6 aprile debutto de “Il giardino dei ciliegi“ di Checov diretto da Rosario Lisma con Milva Marigliano, Dalilas Reas, Eleonora Giovanardi, Tano Mongelli, Rosario Lisma e Giovanni Franzon. Dall’11 al 23 aprile Giancarlo Nicoletti dirige Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo ne “I due papi” di McCarten.  A seguire la commedia sul calcio dilettantistico “The red Lion” (25-30 aprile), diretta da Marcello Cotugno, con Nello Mascia, Andrea Renzi e Lorenzo Scalzo.  Chiude la stagione, dal 2 al 7 maggio, il progetto di Edoardo Erba “L’onesto fantasma”, dedicato all’attore Bruno Armando, con Gianmarco Tognazzi, Renato Marchetti e Fausto Maria Sciarappa.