A Sorrento un viaggio nell’impressionismo, da Monet a Gauguin

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Paesaggi, scene di genere, ritratti, villaggi e abitazioni rurali e urbane: da Monet a Gauguin l’impressionismo va in mostra a Sorrento fino al prossimo 2 ottobre per iniziativa della locale Fondazione nella cornice di Villa Fiorentino e a cura di Gilles Chazall, Vincenzo Sanfo e Gabriele Accornero.
 
Centotrenta le opere esposte, in gran parte provenienti da collezioni private: dipinti, disegni, ceramiche, incisioni, opere grafiche, libri originali dell’epoca, aforismi e citazioni impressioniste e materiali descrittivi che sapranno raccontare le fasi e figure di maggior spicco di un movimento così importante. In mostra anche un video con immagini originali rarissime di Monet, Renoir e Degas all’opera.
 
Per l’occasione la Fondazione Sorrento allestirà anche una sezione dedicata all’influenza dell’Impressionismo sulla pittura napoletana con opere di maestri campani che denotano la chiarissima influenza della cifra stilistica del movimento francese sulla loro produzione. Il fascino dell’ottocento parigino dette vita feconda alla scuola realista napoletana dove all’Accademia Belle Arti si formarono tra gli altri l’abruzzese Giuseppe Palizzi, il barlettano Giuseppe de Nittis, il galatinese Gioacchino Toma, il barese di Santeramo Francesco Netti, il pescarese Francesco Paolo Michetti, il lucano di Venosa Giacomo Di Chirico, i napoletani Domenico Morelli, Federico Rossano, Edoardo Tofano.
 
“È importante comprendere che l’Impressionismo non annovera solo nomi come Monet, Degas, Renoir o Manet, ma esistono almeno una sessantina di artisti che parteciparono alle grandi mostre del movimento e, in parte, mai apparsi in Italia”, spiega il curatore Vincenzo Santo. “La mostra intende accompagnare i visitatori in un viaggio attraverso colori, luci, paesaggi, ritratti ma anche tutte le tecniche utilizzate e sperimentate dai maestri dell’Impressionismo”.
 
La mostra si articola in tre sezioni: Dall’Ecole di Barbizon ai fermenti dell’Impressionismo; L’Impressionismo e L’eredità dell’Impressionismo. Ha l’obiettivo di fare conoscere ai visitatori personalità come Braquemond, Leopold, Groenuette, Biva, Troyon, Lecomte Jonkind, Lepic, La Touche, Vignon, Levert, Astruc, Somm, Forain, Morisot, Cahours, Hauchecorne, Verheiden, Permeke, Godfrinon, Northcote, Chappel, Doré, Vidal, Laurent, Verheyden. Maestri che sveleranno un mondo fatto di luce e gioia di vivere, in un intreccio in cui la malinconia della campagna e il fervore costruttivo delle nuove realtà industriali di fine Ottocento diventano pura visione artistica.
 
“Siamo all’inizio di un nuovo rapporto progettuale – commenta il direttore artistico della Fondazione Sorrento, Antonino Giammarino – che nasce da idee forti che possano crescere anche con il contributo di esperti esterni di settore per progetti culturali multiespressivi”.