Ritorno alla semplicità, l’ultimo romanzo sul fattore OGM di Barbara Appiano

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Nel suo nuovo romanzo Rape e coccinelle, bavagli, ventagli, sonagli, Barbara Appiano indaga il fattore OGM, chiedendosi perché la natura nell’arco dei tempi ha continuato ad essere sempre più contaminata, fino a portarla alla manipolazione chimica. In effetti da qualche anno a questa parte il mondo è cambiato e si dà sempre maggiore importanza alla scienza, rispetto all’ambiente e alla spiritualità. Nel libro la scrittrice ricorda la madre che coltivava il suo orto, in un contesto in cui non esistevano additivi artificiali.

Le coccinelle loro malgrado sono ospiti della mia memoria senza che facciano nulla per farsi ricordare… È il ricordo che galoppa e rincorre ombre accese di momenti che davanti al tempo si arrendono per essere fuori età massima di clonazione.” Un breve passo del libro, in cui si evince lo stile creativo dell’autrice, capace di dare vita a decine e decine di volumi, sempre dall’impianto allo stesso tempo in parte saggistico, in parte romanzesco, dove si miscelano ricordi di vita e tematiche sociali. Ormai l’Appiano, in perfetta coerenza con la sua personalità che non ammette compromessi, preferisce darsi all’auto pubblicazione, lontano da un’editoria spesso deludente.

“Forse c’era un mondo più umano, fatto di uomini, buoni e cattivi. Tutto era dettato dalla natura, non da un ordine mondiale dettato non si sa bene da chi”, scrive nella prefazione l’autorevole Giuseppe Sanzotta, ricordando con queste parole quanto “semplicità” sia diventata una parola rara, tanto che oggi quelle persone che sono genuine e naturali sono oggi rarissime e rispettate.

Si tratta di centocinque pagine che fanno riflettere e come altre opere di Barbara Appiano mettono in discussione la nostra società, sempre più portata all’apparenza piuttosto che alla sostanza.