“La piccola Bottega degli orrori”. Fabio Canino:”Dopo radio e tv mi misuro con un musical cult”

0

Un musical che intreccia noir e grottesco, tra risate, omicidi e grandi colpi di scena quello che vedremo martedì 1 febbraio al Teatro Rendano di Cosenza per il secondo appuntamento della Rassegna L’AltroTeatro, stagione diretta da Enzo Noce, Giuseppe Citrigno e Gianluigi Fabiano. Si chiama La piccola bottega degli orrori lo spettacolo prodotto dalla Compagnia della Rancia, tratto dall’omonimo film cult diretto da Corman, che vede in scena Fabio Canino, accanto a Belia Martin e Giampiero Ingrassia. Abbiamo raggiunto Fabio Canino telefonicamente.

Partiamo dallo spettacolo, cosa vedremo ?

“La piccola bottega degli orrori” è un classico, è un musical che esiste da tanto tempo ma proprio perché è un classico si rivela sempre attualissimo. La domanda che si cela dietro questo spettacolo molto divertente e pieno di musica e colori è: che cosa saresti disposto a fare per avere tutto quello che vuoi nella vita? Domanda che viene fatta vedendo questa pianta aliena proveniente da un altro pianeta che poi è la protagonista della storia e rappresenta tutte le sensazioni che noi abbiamo nella nostra vita. E questo si capisce solo dopo aver visto lo spettacolo. È quello che alla fine si fa andando a teatro dopo questo periodo tremendo, superando tutte le paure. È una roba attualissima nonostante lo spettacolo abbia più di trent’anni. In scena ci siamo noi, questo gruppo di pazzi molto affiatato, e c’è la gioia di venire al Sud finalmente.

Lei è anche un attore di esperienza nel teatro di prosa, ha affrontato con entusiasmo il ruolo di Mushnik, questo proprietario di un negozio di fiori, ci racconti questo personaggio che interpreta.

Quando mi è stato offerto di fare il musical alle prove mi resi conto che è una cosa molto difficile, bisogna recitare ma anche cantare. Io venivo da spettacoli scritti da me o prodotti e riadattati da me. Facendo le prove mi rendevo pero conto che Musnik è molto simile a me perché sotto quest’apparenza burbera si sente molto solo, e il commesso e la commessa che lui tratta male sono la famiglia che lui in realtà non ha. Mi piace giocare su queste due chiavi essendo un personaggio pieno di contraddizioni, come lo siamo tutti nella vita.

Il musical s’ispira all’omonimo film cult del 1960, con la regia di Roger Corman …

Il film ha una visione molto più classica ed è ambientato nel quartiere di New York mentre nel nostro spettacolo può essere la periferia di una qualsiasi città. La commessa non è più la biondina americana del film ma una ragazza di colore con accento ispanico che sposta tutto nell’oggi. La pianta protagonista nella nostra versione, come anche in quella londinese, non è una pianta vera come nel film ma è una persona, un attore che fa la drag queen e canta anche in maniera pazzesca.

Se dovesse scegliere fra film e musical?

Musical perché le cose dal vivo mi piacciono di più, anche se bisogna dire che il film riesce a cogliere delle sfumature che solo con i montaggi si possono cogliere, mentre da noi si fa tutto dal vivo.

Lei è tra i giudici di Ballando con le Stelle ma la sua passione per lo spettacolo nasce prima, da dove arriva?

Quando ero un bambino mio padre era in un’orchestra, mio fratello suona…siamo una famiglia che ha a che fare con lo spettacolo. Però ricordo che da piccolo volevo fare il circo perché era ciò che conoscevo, lì c’erano balli, musica, colori. Poi ho affinato la mia conoscenza dello spettacolo, ma in qualche modo il circo l’ho fatto. È una passione che si sviluppa dentro e poi cresce. Mentre i miei amici andavano in vacanza d’estate io andavo a fare l’animatore per pagarmi gli studi di teatro. È stata un’utilissima gavetta per imparare a fare poi il conduttore e improvvisare.

La sua è una carriera ricchissima tra radio, tv, teatro, musica e libri. Se dovesse scegliere fra le cose che ha fatto, cosa non si stancherebbe mai di fare?

Dipende dal momento. In Italia se fai televisione devi fare solo quella, se fai teatro solo quello, io non ho mai fatto una sola cosa e sono un privilegiato me ne rendo conto, non mi sono mai fermato. Ci sono momenti in cui mi piace molto il teatro e la tournée, altri momenti invece mi piace scrivere. La radio è una cosa che mi ha accompagnato da sempre. Quindi oggi ti direi magari il teatro ma cambia da molte cose che mi circondano.

Le manca solo il reality, ci ha mai pensato?

Quello non lo farei mai, non sono adatto a vivere con sconosciuti, non sono adatto al pubblico dei reality, mi odierebbero. Condurlo si, ma lo vorrei fare a modo mio prendendo in giro magari chi ci sta dentro.