rovere:”Speriamo di tornare a suonare dal vivo. Il nuovo album racconta ciò che abbiamo di più caro”

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Band rivelazione nel 2019 con il debut album “disponibile anche in mogano” e l’EP “ultima stagione”, i rovere (scritto rigorosamente in minuscolo, ndr)in poco tempo hanno conquistato un’intera generazione grazie al loro modo unico di raccontarsi e raccontare l’amore.

Lo scorso 10 dicembre è iniziato un loro nuovo capitolo musicale con l’uscita del singolo “Lupo” – accompagnato da un videoclip che in poche ore ha catalizzato l’attenzione del web – che anticipa il secondo album della band.

Nelson Venceslai, leader dei rovere, racconta questa nuova avventura a Il Giornale Off.

Qual è lo stato emotivo che ha guidato la composizione di “Lupo”?

Pensiamo che la curiosità sia la risposta giusta. Abbiamo iniziato a lavorare a questo nostro ultimo singolo quasi per gioco. Insieme a Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari abbiamo buttato giù questo giro di chitarra che ci gasava molto. In poco più di due giorni era nata. E’ stato veramente molto divertente.

Cosa avrebbero dovuto insegnarci da piccoli sull’amore?

Probabilmente nulla di più e nulla di meno. L’amore non va spiegato ma vissuto. E’ l’esperienza a rendere così difficile ma incredibile l’amore. Si nasce pensando di voler sposare la propria mamma o il proprio papà: è l’esempio concreto che forse nasciamo ignoranti e moriremo come tali su questo argomento.

Mark Twain diceva: “Ama come se non fossi mai stato ferito”. È possibile secondo voi?

Temiamo non si possa fare una generalizzazione su questo. Le ferite possono essere più o meno profonde. Possono essere fresche o diventare cicatrici col tempo. Le portiamo dietro con noi. Sta forse a ognuno di noi avere la forza ed il coraggio per riprovarci, trovando accanto a noi qualcuno che voglia prendersene cura.

Qual è l’obiettivo che vorreste raggiungere con la vostra musica?

In realtà non ci siamo mai messi davanti ad un tavolo per progettare la nostra ascesa nell’olimpo della musica. Siamo molto soddisfatti del percorso che abbiamo fatto fino a questo momento e forse il modo giusto per capire cosa si vuole raggiungere è pensare a piccoli passi. Il nostro, ad esempio, in questo momento è l’uscita del nostro secondo disco.

Cosa dobbiamo aspettarci dal prossimo album?

Forse quando si ascolta un nuovo disco sarebbe sempre meglio non avere troppe aspettative perché ad un primo ascolto si rischia sempre che siano deluse. E’ un album molto importante per noi perché è il frutto di più di due anni di lavoro. Sarà un album molto lungo in cui abbiamo pensato molto a ciò che c’è caro, ai nostri errori e al dare un giusto peso alle cose.

Partecipereste ad un talent? E se sì, quale?

Siamo molto fan de “La prova del cuoco”, ma pensiamo non valga!

Come vedete il futuro della musica dal vivo in Italia?

Questa è sicuramente la domanda più difficile, perché azzardare una risposta è veramente pericoloso. La musica dal vivo muove tantissime persone, offre lavoro a molte famiglie in tutta Italia. Nel 2019 abbiamo avuto l’onore di poter suonare in quasi tutto il nostro Paese, trovando sempre ad accoglierci persone gentili ma soprattutto preparate. Da sempre durante questa pandemia abbiamo voluto dare la nostra partecipazione ad iniziative di supporto per queste persone, lo troviamo importantissimo. Perciò, per rispondere alla domanda, speriamo di poter tornare al più presto a suonare dal vivo e fare più concerti possibili.

Un augurio per questo 2022 alle porte?

Speriamo davvero che questo 2022 sia un anno fantastico, contrassegnato da tanta buona musica e da tantissimi concerti. Non vediamo veramente l’ora di riabbracciare il nostro pubblico, nel senso più stretto e vero del termine.