Tra inconscio e surreale, in mostra le opere di Lorenzo Alessandri

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Dal 10 settembre al 5 novembre, a Collegno, saranno esposti i capolavori surreali e fantastici di Lorenzo Alessandri (Torino, 1927 – Giaveno, 2000). Pittore surrealista e fondatore negli anni ’60 del movimento Surfanta (SURrealismo e FANTAsia, poi SUbcosciente Reale FANTastica Arte), Alessandri nelle sue opere esposte presso la Sala delle Arti del Comune di Collegno a cura di Monica Col, presidente dell’associazione Le Tre Dimensioni, propone allo spettatore «un viaggio continuo dentro e fuori di noi, alla ricerca di ciò che siamo. Un viaggio che ci porta in contatto con i nostri aspetti più aperti e gioiosi, ma anche con le nostre zone d’ombra: i nostri lati oscuri. Ansie, paure e angosce assumono nella sua pittura, come nella nostra psiche, l’aspetto dei mostri. Ma il messaggio di Alessandri è chiaro: non bisogna aver paura dei mostri, anche se sovente albergano, in notevoli quantità, dentro di noi. Alessandri, in questa mostra, ci apre le porte della sua pittura che assume il corso di una navigazione verso rotte imprevedibili. Opere gioiose e inquiete, dirompenti e spiazzanti, ma anche delicate e intimiste».

Nelle parole di Alessandri, da un’intervista a La Voix du Val d’Aoste:

“Se i mostri esistono? Siamo tutti dei mostri. Siamo tutti dei mostri, non c’è possibilità di amnistia. Io ho sempre tentato nella mia pittura di scavare nei punti più profondi dell’animo umano. Io sono sempre stato affascinato dai pazzi, dagli assassini, dai santi, dagli asceti, e da quelle figure che sono un po’ di questa terra e un po’ dell’altra. Fantasmi, mostri, spettri – Visionari, quelli che riescono a vedere dall’altra parte – ho cercato di dipingerli. Senza mai dare una spiegazione. Perché non esistono spiegazioni” “Può darsi che sia un universo un po’ negativo. Ma bisogna vedere cosa si intende per negativo. Perché se pensare alla Morte è negativo, allora diventiamo tutti dei Pippo Baudo e pensiamo solo a divertirci. Se invece pensare alla Morte può servire a qualche cosa, può aiutarci a vivere meglio, non fosse altro che a sopportare il dolore, allora di negativo non c’è niente, sulla Terra”.

Molti gli eventi a complemento della mostra, essenziali per poter valutare l’opera e il pensiero di Alessandri nella sua interezza: dalle conferenze sul linguaggio alchemico di Alessandri, ai suoi rapporti con i giovani, al gruppo Surfanta, a workshop e laboratori: