Addio a Stefano Di Marino, scrittore versatile dalle tante passioni

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Negli ultimi anni poteva capitare spesso di incontrarlo a Bloodbuster, il più importante ritrovo a Milano per gli appassionati del cinema di genere. Nonostante il suo vastissimo curriculum, non era il tipo da ostentare il suo talento artistico, ma anzi si presentava come un uomo tranquillo che coltivava pazientemente le sue passioni. Questa è l’immagine che resta impressa di Stefano Di Marino, scrittore, traduttore e sceneggiatore di fumetti morto suicida il 6 agosto a Milano, dove viveva ed era nato 60 anni fa. Il funerale si terrà il 26 agosto, presso il cimitero di Lambrate.

Di Marino era noto soprattutto per la serie di romanzi e racconti gialli de Il Professionista, pubblicata a partire dal 1995 e scritta sotto lo pseudonimo di Stephen Gunn. In totale, ha pubblicato circa 300 opere tra romanzi, racconti, saggi e fumetti, oltre a scrivere articoli per varie riviste di settore. Oltre alla narrativa gialla e fantasy, altre sue passioni includevano il cinema di genere e le arti marziali, tanto che praticava ad esempio thai boxe, kickboxing, savate e taiji. Negli anni ha anche tradotto dall’inglese romanzi tratti dalla saga di Guerre Stellari, dalla serie tv Buffy e dai videogiochi di Resident Evil. Ha collaborato con importanti editori come Mondadori, Longanesi, Piemme e Bonelli.

La polizia ha escluso l’omicidio, puntando sulla pista del suicidio dopo che hanno trovato in casa sua un biglietto in cui avrebbe spiegato le ragioni del suo gesto.

Tanti i messaggi di cordoglio sui social. Roberto Recchioni, tra i principali fumettisti della Bonelli, ha scritto: “Stefano era un tipo di scrittore popolare di una razza che quasi non esiste più (e che in Italia ha sempre fatto fatica ad esistere, da Salgari in poi) e, assieme all’ugualmente scomparso (e ugualmente compianto), Sergio Altieri (Alan D. Altieri) ha rappresentato per tanti anni una via e un esempio per gli scrittori di genere del nostro paese. Mi spiace davvero molto.” Tra chi lo conosceva bene vi era anche lo scrittore Giuseppe Genna: “Era un amico, una persona ammirevole. Ho il cuore spezzato.” Altrettanto sconvolto un altro autore, Massimo Carlotto: “Un ottimo scrittore, colto e arguto, un maestro per molti, un infaticabile promotore della letteratura di genere. Ma anche un uomo per bene, simpatico, disponibile. Ci mancherà.”

La sua scomparsa lascia indubbiamente un vuoto nella cultura italiana, la quale ha perso un autore che lavorava con passione ai progetti a cui teneva, e che godeva del rispetto degli appassionati di narrativa popolare e cultura di massa.