Gli Scile si raccontano al Giornale OFF

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Foto Gabriel Lufrano

Quante volte ci siamo guardati allo specchio promettendoci di voler dimenticare una storia che ci ha fatto soffrire… mentendo a noi stessi? E’ questo il fulcro di “Tieniti tutto”, il nuovo singolo degli Scile, gruppo pop-rock formatosi a Matera e composto da Davide Morina, Nicola Di Taranto, Piero Lo Senno, Salvatore Leone e Carlo Di Gilio. Una canzone synth pop dal ritmo marcato che mette in musica, step by step, le evoluzioni psicologiche post fine rapporto, con tutte le conseguenze telluriche di un vero e proprio tsunami emotivo.

Il brano è accompagnato da un videoclip tratto dal film omonimo “Tieniti Tutto”, scritto e diretto da Gianluca Della Monica e disponibile dal prossimo inverno su Amazon Prime Video.

Qual è lo stato emotivo che ha guidato la composizione di “Tieniti Tutto”?

È un brano che ha subito due step compositivi. Uno avvenuto prima della pandemia con un’attitudine decisamente più rock e un altro durante il primo lockdown: in questa seconda fase è intervenuto il nostro produttore artistico Antonio Marcucci che insieme allo stato d’animo della band ha spinto il brano verso un senso di ribellione meno aggressivo ma forse più incisivo.

Il videoclip di “Tieniti Tutto” è tratto dal film omonimo, scritto e diretto da Gianluca Della Monica, prossimamente su Amazon Prime Video: cosa potete anticiparci?

Il film esplora fondamentalmente tutto ciò che nella canzone non viene raccontato: è potenzialmente sia un prequel che un sequel. Gianluca è stato formidabile nel curare la storia e questo ci ha resi estremamente felici in quanto abbiamo dato alla canzone un motivo in più di esistere.

Mark Twain diceva: “Ama come se non fossi mai stato ferito”. È possibile secondo voi?

Il dolore è sostanzialmente qualcosa che contribuisce a rendere assolutamente reale la parola amore.

Cosa avrebbero dovuto insegnarci da piccoli sull’amore?

Niente in particolare. L’amore non può in alcun modo essere insegnato è astratto è qualcosa che si sente, si prova e difficilmente ne si conosce l’aspetto.

Quanto influisce la vostra terra, la Basilicata, sulla vostra musica?

Tanto ma forse anche niente. Siamo cresciuti con una foltissima scena musicale ma penso che questo prescinda dalla provenienza.

Un sogno che vi piacerebbe realizzare?

Trovare uno spazio dedicato a noi e a tutte le persone che apprezzano la nostra musica, e che il sistema musicale italiano si possa orientare anche su artisti che non provengono necessariamente dai talent o dalla tv in genere.

Ci raccontate un episodio Off?

Una volta abbiamo suonato sulla spiaggia di Vieste. E’ stata una serata fantastica, la gente si è divertita così tanto che abbiamo finito di suonare alle 3 del mattino. Stanchi, distrutti e sudati ci siamo catapultati sotto le docce del lido: il problema è sorto quando ci siamo accorti che dalle docce usciva… acqua del mare!