Vanni Cuoghi, passeggiate in punta di penna all’Acquario di Milano

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Capodoglio-Dente del Gigante, 2021, cm 62x49 acquerelli e china su carta

Metti una domenica d’agosto all’Acquario Civico di Milano: 10 del mattino, strade come praterie e libertà normalmente impossibili come la scelta del parcheggio più comodo.

Una delle mostre estive della nuova era pandemica che val la pena di vedere è Submariner (ma perché insistere con la lingua della perfida Albione?) di Vanni Cuoghi (Genova, 1966; vive e lavora a Milano), 16 opere a parete fra cui un’ampia serie di inediti che danno senso e titolo a questo progetto espositivo ordinato nello splendido scenario liberty dell’Acquario Civico.

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La mostra è a cura di Nicoletta Castellaneta e Ivan Quaroni ed è visitabile fino al 12 settembre, con una “coda” il 3, quando vedremo anche un’installazione sito specifica su Capitan Nemo ispirata ai romanzi di Jules Verne. Sarà come guardare il mondo sottomarino dall’oblò del Nautilus.

In mostra i mondi di Vanni Cuoghi, dove il concetto di fondale ha il valore polisemico di fondale marino e fondo della composizione. L’uomo non è più misura di tutte le cose, tanto meno del paesaggio. Il risultato è un crossover di prospettive e proporzioni dove il rapporto uomo/sfondo rimescola le carte un po’ come i mobili nella valle di De Chirico.

Ma questo non basta, perché in mostra vediamo anche inedite opere su carta dove i teatrini di Vanni Cuoghi se la giocano con un ribaltamento di prospettive: l’abisso diventa il mondo sopralunare, come sotto così sopra, ma c’entra niente l’alchimia, c’entra piuttosto la storia, una storia ancora più antica.

La mostra in corso all’Acquario è infatti parallela a una seconda mostra, intitolata Fondali oceanici, che inaugurerà il 7 agosto alla Casa Alpina di Ollomont in Valle d’Aosta. Le vette della valle di Ollomont oggi sfiorano il cielo con i loro 2000 metri di altezza ma nel passato erano veri e propri fondali, in un territorio originatosi dalle rocce del margine continentale europeo e africano e nella crosta dell’Oceano Mesozoico ligure-piemontese.

Ecco che allora all’Acquario Civico di Milano vediamo polpi giganti, capodogli e balene nuotare sopra fondali oceanici rappresentati da vette montane come Le Grand Combin, il Monte Bianco, il Dente del Gigante, disegnate da Vanni Cuoghi a metà strada fra realtà e fantasia, rispetto morfologico e invenzione di camminamenti: passeggiate in punta di penna e rimescolamento del paesaggio,  ciò che normalmente sta giù è su, mentre l’abisso diventa il cielo.