Marco Bonadei e Vincenzo Zampa: “Comedians è un backstage della comicità”

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Un testo del drammaturgo inglese Trevor Griffiths, adattato in italiano da Gabriele Salvatores nel 1985 è oggi un film diretto dallo stesso regista milanese.

Si tratta di Comedians, una riflessione sul senso della comicità, che nella sua straordinaria attualità, e a 46 anni di distanza dal debutto teatrale, lascia ancora degli interrogativi aperti sul senso della vita, dell’arte e sulle diverse espressioni del talento.

Prodotto da Indiana Production e Rai Cinema – con la collaborazione di Friuli Venezia Giulia Film Commission e il sostengo della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MiC –  il film, girato a Trieste e distribuito da 01, vede protagonisti sei aspiranti comici, allievi di un corso di stand-up comedy che si preparano ad affrontare la prima esibizione in un club, di fronte ad un pubblico in cui è presente anche un esaminatore che ingaggerà uno di loro per un programma televisivo.

La notizia indurrà ciascuno a concepire una modalità per vincere la partita, scegliendo tra la fedeltà agli insegnamenti del proprio maestro, l’assoluta divergenza, per assecondare il gusto meno raffinato dell’esaminatore, o ancora, una via di assoluta originalità.

Nel grande cast – che vede la partecipazione di Ale e Franz, Natalino Balasso, Demetria Bellina e Christian De Sica – anche due giovani talenti, dalla già consolidata esperienza in teatro, cinema e fiction: Marco Bonadei e Vincenzo Zampa, fondatori della compagnia teatrale La Variante Umana, compagni di scena anche in “Morte di un commesso viaggiatore” e “The History Boys”.

I due attori interpretano rispettivamente i ruoli di Samuele Verona e Michele Cacace. “Se il film è un backstage della comicità, in Samuele si racchiude il bisogno di autoaffermazione  –  ci dice l’attore genovese – come impulso verso un successo facile. Lui è proprietario di un night ereditato dal padre in periferia e sogna una vita migliore, come molti italiani. Vede in Celli, interpretato da De Sica, la possibilità di diventare qualcuno. Si fa emozionare eccessivamente dalla promessa del successo e perde la testa, diventando violento e rabbioso, probabilmente spaventato. Tradisce il maestro e se stesso, porta avanti la politica del “me ne frego” e proclama i propri diritti per affossare gli altri. Ma alla fine si vergogna di guardarsi allo specchio. E’ un personaggio con molte sfaccettature come tutti i protagonisti, e il merito di questo va all’autore e a Gabriele, che ha saputo togliere bidimensionalità dai nostri ruoli”.

Nato a Bari ma vissuto a Monopoli, prima di lasciare la Puglia per intraprendere il percorso artistico, Zampa è Michele Cacace, ruolo interpretato nella pièce dell’85 da Silvio Orlando. “E’ un muratore pugliese che si trasferisce al Nord per avere un futuro lavorativo più dignitoso e segue il corso per cercare di sfondare nel mondo dello spettacolo; una persona del Sud umile e dal cuore grande. Ho dovuto prendere il testo e rifarlo in chiave pugliese, rimettendomi le battute in bocca, come si dice tra noi attori, farlo più mio; il copione è quello dell’ultima versione dell’85 rimaneggiata in chiave cinematografica da Gabriele e da noi attori. Lo abbiamo provato per due settimane e lo abbiamo fatto nostro, ossia cambiato in relazione a ciò che serviva”. Zampa aveva già lavorato con Salvatores ne “Il ragazzo invisibile” e lo definisce “un demiurgo capace di accompagnare l’attore in un lavoro comune”. I due attori reciteranno assieme in “Nel guscio”, testo di Ian McEwan diretto da Cristina Crippa, in scena al Teatro Elfo Puccini di Milano dal 7 al 23 luglio. Bonadei è protagonista assoluto in scena, con Zampa e altri cinque interpreti che lo affiancheranno in voce.