Case diventate valigie, il racconto della periferia di Barbara Appiano

0

L’instancabile Barbara Appiano torna sugli scaffali delle librerie con una sua nuova opera, che prende il titolo di Dormitori a cielo aperto. Case diventate valigie e valigie motorizzate, la periferia, una incommensurabile malinconia, volume di centodieci pagine auto-pubblicato all’autrice piemontese, sempre attenta a indagare il mondo che la circonda, facendo luce su quelle che sono le problematiche della nostra società, tramite un lavoro allo stesso tempo concreto e visionario.

“Ombre che si muovono senza essere viste, hanno imparato ad essere invisibili e diventano visibili soltanto quando da morti, magari per il freddo o per gli stenti, diventano il monumento ai caduti dove rischi di inciampare quando vai di fretta e la fretta ti impedisce di vedere lungo il tragitto l’orizzonte della tua giornata che non prevede incontri ravvicinati con monumenti ai caduti pietrificati dal freddo che nessuno vede…”, recita l’introduzione del libro, ponendo attenzione sui protagonisti del volume, vale a dire quei clochard dimenticati dalla collettività, che per questo vivono in una situazione di oblio, ai margini, causando loro solitudine, ma permettendogli di essere liberi e anche maggiormente in contatto con Dio e con gli elementi della Natura.

Dal punto di vista stilistico si ravvisano quegli aspetti che oramai conosciamo di Barbara Appiano, capace di emozionarci attraverso una scrittura fluida e diretta, coniando immagini potenti che hanno a che vedere strettamente con l’universo visionario, filosofico e poetico. In questo testo, pubblicato nel marzo del 2021 e che porta la prefazione di Claudia Piccinno, è la poesia quella che predomina, attraverso questa straordinaria figura del senzatetto, che si tinge di misticismo e magia, in qualità di brillante raisonneur sul mondo circostante, in grado di smascherare quelle che sono le lacune della struttura sociale nella quale siamo costretti a vivere.