Quei crimini di guerra alleati che non conoscevamo

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โ€œGermania anno zeroโ€ รจ un film del 1947 di Roberto Rossellini ma รจ anche il titolo della prima edizione italiana del Memorandum di Darmstadt, la raccolta di un comitato di lavoro di avvocati internati nei campi di concentramento alleati alla fine della Seconda Guerra Mondiale che Italia Storica Edizioni pubblica per la prima volta in Italia (1945. Germania anno zero. Atrocitร  e crimini di guerra alleati nel Memorandum di Darmstadt, a cura di Massimo Lucioli, Italia Storica Edizioni, 2021, 546 pagine, 36 euro).

In guerra non ci sono nรฉ buoni nรฉ cattivi ma sono tutti cattivi e la storia la scrivono i vincitori: รจ per questo che sorprende venire a conoscenza delle atrocitร  cui vennero sottoposti prigionieri di guerra tedeschi, ridotti dagli Alleati da Prisoners of War a Disarmed Enemy Forces, quindi non prigionieri di guerra soggetti alla giurisdizione della Croce Rossa Internazionale ma nullitร  senza diritti, militari e civili, nei campi di concentramento alleati gestiti da americani, inglesi e francesi- alcuni noti come Rheinlager โ€“ cioรจ alla lettera lager del fiume Reno โ€“ e Darmstad 91.

E proprio in questo campo di internamento, nel 1946, su richiesta del collegio di difesa del Tribunale di Norimberga, venne formato un comitato di lavoro di avvocati internati davanti ai quali circa 6mila testimoni diretti fecero dichiarazioni giurate sulle violazioni delle leggi di guerra da parte degli Alleati. Lo stesso Tribunale di Norimberga fu unโ€™eccezione, un tribunale militare che di militare non aveva niente e che per la prima volta applicava la retroattivitร  di una legge insieme alla punibilitร  non solo dei comandanti ma anche degli ufficiali e degli altri sottoposti che obbedirono a ordini superiori.

Quali furono i crimini commessi dagli Alleati? Omicidi etnici, eliminazione dei tedeschi abitanti in Polonia nel 1939, uccisione dei prigionieri di guerra da parte sovietica oltre che americana e francese e inglese, torture agli internati e violenza sulle donne, con stupri di gruppo nelle province orientali della Germania nel biennio 1944-45.

Non solo: bombe incendiarie sulle cittร  tedesche, misure punitive per de-industrializzare la Germania da parte dellโ€™Allied Control Council (il famigerato piano Morgenthau, dal nome del segretario al tesoro americano Henry Morgenthau Jr intimo di Roosevelt), campagna mediatica volta a inculcare nellโ€™opinione pubblica mondiale che la Germania andava letteralmente cancellata dalle cartine geografiche, sulla falsariga del bellicismo di Churchill e Roosevelt: La Germania deve morire era il titolo del libro di Theodor Kaufman pubblicato nel 1941, mentre Cosa fare della Germania era quello altrettanto minaccioso di Louis Nizer, sulla cui quarta di copertina campeggiava unโ€™esortazione alla lettura da parte del futuro Presidente USA Harry Truman.

In Italia il Memorandum di Darmstadt non lโ€™ha letto probabilmente nessuno fino a oggi: questo materiale, allโ€™epoca, venne redatto in sei copie e dovette servire a Hermann Gรถring al Tribunale di Norimberga nel suo discorso di chiusura ma non venne mai utilizzato perchรฉ il responsabile tedesco del campo comunicรฒ ogni cosa agli americani, che provvidero a farlo sparire. Delle sei copie originarie, una sopravvisse: fu custodita prima in Germania ovest e poi prese il volo per lโ€™Argentina, dove fu pubblicato nel 1953. Una seconda edizione del memoriale รจ uscita in anni piรน recenti (1997) in tedesco e solo in Germania.

Il libro 1945. Germania anno zero รจ un volume ricchissimo di informazioni sia scritte che iconografiche: preceduto da una introduzione di ampio respiro, รจ suddiviso in sezioni (USA,URSS, Francia, Gran Bretagna, ciascuna interessata alle violazioni delle leggi di guerra e al trattamento dei prigionieri, con relativi campi per prigionieri tedeschi. piรน altre nazioni: Belgio, Olanda, Norvegia, Italia, Polonia, Grecia, Cecoslovacchia, Albania, Jugoslavia, Danimarca), da una bibliografia ed รจ corredato da unโ€™impressionante quantitร  di fotografie, sia in nero che a colori, alcune del reporter Henry Griffin della Associated Press che documentรฒ i campi di concentramento di Dachau e Buchenwald e quelli degli Alleati. Disse: โ€œLa sola differenza che vedo fra questi uomini e quei corpi รจ che i primi respirano ancoraโ€.