Che i Temposcaduto siano un gruppo fuori dal coro lo raccontano le loro stesse origini. Che risalgono al 1995 quando i fondatori, David Sbardella detto “Il Maestro” e Roberto Rossini, improvvisano un concerto al Campo Hobbit di Chieti. Due anni dopo si aggiungono alla compagnia un tastierista, un bassista e un batterista. La band si presenta al Campo Rivendel di Camerino con un nome che è tutto un programma: “Rivolta Ideale”. Rivoltoso e ribelle è, del resto, tutto il percorso di questo gruppo che, in sintonia con quest’anima inquieta, cambia subito anche il nome che si tramuta in “Campo criminale”. Nell’autunno del ’97 si aggiungono due chitarristi e un tastierista e, nel 1998, arriva la denominazione definitiva. L’esordio lascia il segno, con brani che spaziano dalle melodie medievali al rock. Il resto lo fa la voce del leader, “Il Maestro”. Il loro CD, “Quo usque tandem”, contiene 11 pezzi. Dopo tre anni e concerti in tutta Italia la formazione si scioglie. Il tempo passa e solo “Il Maestro” si esibisce per diletto, come solista. Finché, nel 2016, Mauro “Nostalgia” non lo contatta. I Temposcaduto tornano a calcare le scene: nel 2018 per un concerto al Teatro Patologico di Roma e poi, ancora, il 29 febbraio 2020 con un’inedita formazione. Una serata emozionante e una voce di corridoio: i Temposcaduto starebbero pensando a un nuovo lavoro musicale. E ora? Non resta che attendere.
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